Il testimone smentisce l'assessore leghista: "Ha preso la mira e ha sparato contro Youns"

Secondo il racconto Adriatici ha fatto fuoco da terra dopo essere stato spinto dal marocchino. La storia dell'incidente non regge

Luogo dell'omicidio a Voghera
Luogo dell'omicidio a Voghera
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24 Luglio 2021 - 11.58


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Emergono nuove versioni sui fatti di Voghera dove Massimo Adriatici due giorni fa ha sparato e ucciso Youns El Boussettaoui.

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Tra chi ha sostenuto la legittima difesa da subito come la Lega, e Adriatici che dice di essere stato spinto mentre aveva certamente una pistola carica in mano, spunta la ricostruzione dei fatti raccontata da un testimone della scena, che accusa l’assessore.

“Non ha sparato per sbaglio. L’italiano ha preso la pistola, l’ha puntata verso Youns e subito ha sparato il colpo che lo ha ucciso”.

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E’ il racconto di un cittadino marocchino che sarebbe testimone diretto della morte di Youns El Boussettaoui, ucciso con un colpo di pistola martedì sera a Voghera dall’assessore Massimo Adriatici. Secondo il testimone, Adriatici “ha preso la pistola, ha mirato e gli ha sparato mentre Youns era fermo”. “Ho visto un signore italiano che stava parlando al telefono, Youns lo ha spinto e l’italiano è caduto in terra sulla schiena – racconta il cittadino marocchino – A quel punto, mentre era sdraiato, ha estratto la pistola dal fianco e gli ha sparato un colpo a sangue freddo. Dopo essere stato colpito, Youns è corso via con la mano sulla pancia e poi è caduto a terra”.

L’uomo è stato rintracciato nei giorni scorsi dai legali della famiglia di El Boussettaoui che hanno raccolto i ricordi di quella notte in una testimonianza formalizzata con le firme del ragazzo e di un interprete dall’arabo e depositata ieri in procura. Il testimone dice che si trovava “a sei, sette metri dalla scena”.

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