La mafia nei ristori: diciannove imprenditori hanno indebitamente percepito il contributo Covid

La Guardia di finanza di Catania ha accertato che gli imprenditori non potevano accedere al contributo in quanto condannati con sentenza definitiva per associazione a delinquere di tipo mafioso

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24 Giugno 2021 - 11.53


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I finanzieri del Comando provinciale della Guardia di finanza di Catania, impegnati nel contrasto ai patrimoni della criminalità organizzata, hanno scoperto che diciannove imprenditori, già condannati per mafia o sottoposti a interdittiva antimafia, avrebbero indebitamente percepito il contributo Covid a sostegno delle imprese e dei lavoratori autonomi.
Gli accertamenti – curati dal Nucleo di Polizia Economico-finanziaria e dai Reparti territoriali coordinati dal I Gruppo di Catania – hanno riguardato oltre 20 persone che, nel corso del 2020 e del 2021, hanno chiesto e ottenuto il contributo a fondo perduto previsto dalla normativa nazionale per favorire la ripresa economica nel periodo dell’emergenza epidemiologica, in particolare le imprese e i lavoratori autonomi che hanno registrato un importante calo del fatturato.
Gli approfondimenti svolti dalle fiamme gialle hanno accertato che 19 imprenditori – attivi in tutta la provincia di Catania e in diversi settori economici (ristorazione, immobiliare, trasporti) – non potevano accedere al contributo in quanto condannati, con sentenza definitiva, per associazione a delinquere di tipo mafioso o, comunque, già colpiti da interdittiva antimafia.    
Cinque imprenditori sono stati denunciati per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, mentre i restanti 14 imprenditori sono stati segnalati per il conseguente pagamento della sanzione amministrativa, in quanto il contributo indebitamente incassato è inferiore a 4 mila euro.

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