Ennesimo femminicidio nel milanese: 25enne nigeriana uccisa dall'ex fidanzato
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Ennesimo femminicidio nel milanese: 25enne nigeriana uccisa dall'ex fidanzato

L'assassino è un ghanese di 34 anni: la donna lo aveva lasciato al termine di una relazione durata poco più di un anno.

Frammenti prima del femminicidio
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11 Giugno 2021 - 09.17


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L’ha strangolata e poi l’ha lasciata morire: questo lo scenario che racconta l’ennesimo femminicidio.

I carabinieri hanno arrestato un operaio ghanese di 34 anni con l’accusa di aver ucciso Tunde Blessing, la 25enne nigeriana che il 12 maggio è stata trovata senza vita in un’area verde che costeggia una strada a Mazzo di Rho, nell’hinterland di Milano.

L’uomo è l’ex fidanzato della vittima: a metà aprile la donna lo aveva lasciato al termine di una relazione durata poco più di un anno.

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Angela Laura Minerva.

L’identificazione – Il corpo era stato ritrovato nel pomeriggio del 12 maggio in seguito alla segnalazione di una passante, ma lo stato di avanzata decomposizione aveva costretto da subito i carabinieri a collocare la morte a molti giorni prima.

La vittima, che si prostituiva nella zona, è stata identificata grazie alla tessera sanitaria che sbucava dalla sua borsa abbandonata accanto al cadavere e, quando gli investigatori hanno inserito il nome nel database, hanno scoperto che risultava una denuncia di scomparsa del 7 maggio.

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La denuncia e l’autopsia – Quel giorno una sua amica si era presentata alla questura di Novara raccontando di non avere notizie di Blessing dal primo pomeriggio del 3 maggio, quando avevano avuto una videochiamata. 

In un primo momento si era ipotizzato che fosse stata strangolata con la treccia della parrucca che usava a lavoro: in realtà l’autopsia ha rivelato che è stata soffocata con un elastico.

La dinamica – L’uomo, che non si rassegnava alla fine della relazione sentimentale con la vittima, aveva raggiunto la donna sul luogo del delitto, per poi abbandonarla esanime ai margini di una radura.

Lo straniero, regolare in Italia, le aveva anche sottratto denaro contante e due cellulari, che aveva poi portato egli stesso a Novara, dove la giovane abitava.

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