Bimbo morto a scuola cadendo dalle scale: condannata la maestra ad un anno di reclusione

Il piccolo ebbe dalle maestre il permesso di uscire da solo dalla sua classe per andare in bagno salì su una sedia girevole con le rotelle e si sporse dalla balaustra, perdendo l'equilibrio e cadendo nel vuoto

Scuola, bimbo cade dalla balaustra facendo un volo di 13 metri e mezzo
Scuola, bimbo cade dalla balaustra facendo un volo di 13 metri e mezzo
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10 Maggio 2021 - 09.15


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La condanna a docente 43enne che risponde di omicidio colposo nel processo in abbreviato sulla morte di un bambino, precipitato nella tromba delle scale della scuola Pirelli di Milano nell’ottobre 2019 è di un anno di reclusione, con sospensione condizionale.
È stata rinviata a giudizio l’altra insegnante che aveva scelto il rito ordinario (il processo inizierà l’11 luglio).
Il gup ha accolto il patteggiamento a 2 anni di reclusione della bidella co-imputata.
Erano le 9:30 del mattino quando il piccolo ebbe dalle maestre il permesso di uscire da solo dalla sua classe per andare in bagno.
Probabilmente “incuriosito dal vociare” dei bambini di un’altra classe che stava andando in palestra, si legge nell’avviso di conclusione delle indagini, salì su una sedia girevole con le rotelle e si sporse dalla balaustra, perdendo l’equilibrio e cadendo nel vuoto da un’altezza di circa 13 metri e mezzo.
La collaboratrice scolastica, che nei mesi scorsi si è vista respingere da un altro gup un patteggiamento a 1 anno e 10 mesi, è accusata di “non avere vigilato sulla sicurezza ed incolumità dell’alunno”.
Avrebbe anche utilizzato il telefono cellulare “per scopi personali durante il tempo in cui avrebbe dovuto effettuare la sorveglianza al piano”.
Inoltre la donna si sarebbe allontanata dalla sua postazione di vigilanza, un gabbiotto da cui avrebbe potuto vedere il piccolo, e avrebbe anche lasciato incustodita e in prossimità delle scale la sedia girevole utilizzata dal bambino.
“Omessa vigilanza” – Le due insegnanti sono accusate di avere “omesso la dovuta vigilanza sul bambino” avendogli consentito di “recarsi ai servizi igienici fuori dall’orario programmato” e violando il regolamento dell’Istituto

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