Intimidazioni a un automobile con migranti: maliano ferito al volto a colpi di fucile a pallini

L'agguato proveniente da alcune persone su un fuoristrada: nell'automobile colpita due maliani e un ivoriano

Aggressione ai migranti a Foggia
Aggressione ai migranti a Foggia
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26 Aprile 2021 - 10.46


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Un aggressione vergognosa in piena regola è avvenuto a pochi chilometri da Foggia, dove un maliano di 30 anni è stato ferito al volto da un colpo di fucile caricato a pallini la scorsa notte, mentre si trovava in auto con un connazionale ed un ivoriano.

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I tre erano a bordo di una Opel e stavano facendo ritorno al Ghetto di Rignano quando secondo una prima ricostruzione – sono stati affiancati da un fuoristrada a bordo dal quale alcune persone hanno sparato con un fucile infrangendo il finestrino posteriore del mezzo.

A quel punto gli stranieri hanno abbandonato il mezzo e sono fuggiti a piedi per le campagne.

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 Il ferimento del maliano avvenuto la scorsa notte in località Borgo La Rocca, nel Foggiano non è un episodio isolato.

Nel luglio del 2019 tre stranieri, un gambiano ed due senegalesi vennero colpiti da alcune pietre lanciate da un autovettura in corsa.
Nello specifico il 23 luglio 2019 , in via Manfredonia, un cittadino gambiano, a bordo di una bicicletta, venne ferito al volto da alcune pietre scagliate dagli occupanti di una auto scura.

Qualche ora prima altri due cittadini senegalesi, erano stati colpiti da sassi al volto mentre percorrevano in bicicletta via Manfredonia per recarsi al lavoro nei campi.

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Per questi episodi vennero arrestati due giovani foggiani con le accuse di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa, nonché lesioni personali pluriaggravate.

Sul ferimento del maliano avvenuto la scorsa notte è intervenuto anche il sindacalista Aboubakar Soumahoro della Lega Braccianti che in un post ha annunciato la convocazione di un’assemblea “delle lavoratrici e dei lavoratori perché questi attentati alla vita di uomini e donne, non piegheranno e non fermeremo la nostra lotta per i diritti e per la dignità socio lavorativa di tutte e di tutti”.

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