Il Presidente dell'Ordine dei Medici sconvolto dalla strage del Mediterraneo: "L'indifferenza è peggio del Covid"
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Il Presidente dell'Ordine dei Medici sconvolto dalla strage del Mediterraneo: "L'indifferenza è peggio del Covid"

La portavoce dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni rincara: "Gli Stati sono rimasti inerti e si sono rifiutati di agire per salvare le vite di oltre cento persone"

Filippo Anelli, Presidente dell'Ordine dei Medici
Filippo Anelli, Presidente dell'Ordine dei Medici
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24 Aprile 2021 - 14.40


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L’ennesima strage avvenuta giovedì nel Mediterraneo ha segnato un altro duro colpo ai diritti fondamentali su cui è fondata l’Unione Europea, la quale continua a giocare a scarica barile con quegli Stati, compresa l’Italia, che hanno rifiutato l’Sos del barchino poi affondato con più di 100 migranti a bordo.
“A nessuno può essere permesso di voltarsi dall’altra parte perché l’indifferenza è un virus che mina la nostra società, e fa tanta paura quanta ne fa il Covid”, lo dice, a proposito della strage dei migranti al largo della Libia, il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli, che riprende e rilancia il commento delle Nazioni Unite: “Gli Stati sono rimasti inerti e si sono rifiutati di agire per salvare le vite di oltre cento persone”, ha denunciato infatti su Twitter la portavoce dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), Safa Msehli.
“Difficile – continua Anelli – restare indifferenti di fronte all’accusa dell’Onu di aver ignorato il drammatico grido di aiuto, di soccorso, lanciato da circa 130 migranti, stipati su un gommone e scomparsi tra le onde di un mare che chiamiamo nostro, dopo due giorni di agonia. 
Difficile pensare di essere una società civile, se, invece di incarnare i principi e i valori scritti nella nostra Costituzione, ci giriamo dall’altra parte. 
Come medici, come istituzioni siamo impegnati da oltre un anno per strappare vite al Covid. 
Ma non possiamo restare indifferenti di fronte all’ennesima tragedia e al j’accuse delle Nazioni Unite.”
“Chiediamo ai nostri governanti di provare a trovare una soluzione politica per evitare queste stragi. 
Fu proprio il rifiuto dell’indifferenza che mise in moto il processo di Liberazione, che ci portò al 25 aprile – conclude Anelli – fu la fede incrollabile in quei valori, che divennero poi i diritti inalienabili dell’uomo. 
Tra quei diritti, quello alla vita, alla salute, ad essere cittadini del nostro mondo”.

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