L'Aifa: "Trombosi rarissime, se le dosi scarseggeranno, niente limiti di età per J&J e AstraZeneca"

Il direttore generale Aifa al quotidiano La Stampa: "Le trombosi sono rarissime, ma imprevedibili: la causa non è chiara"

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21 Aprile 2021 - 07.14


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Magrini sottolinea che con i due vaccini si sono registrati “casi rarissimi” di trombosi cerebrali “in donne con meno di 60 anni” e aggiunge: È “meglio per il momento” usare i vaccini Johnson&Johnson e AstraZeneca “negli anziani sapendo che potremmo anche usarli se necessario: se avessimo solo questi due vaccini a disposizione li daremmo senza esitazioni a tutti perché i benefici superano di gran lunga i rischi”. A dirlo è Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa – Agenzia italiana del farmaco, in un’intervista al quotidiano La Stampa.

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“Si tratta di effetti imprevedibili, la cui causa non è chiara, probabilmente di natura immunitaria o genetica. Sono trombosi in sedi inusuali, non sembrano esserci fattori predisponenti noti, nemmeno l’abbassamento del livello delle piastrine, problema che in teoria dovrebbe dare luogo ad eventi emorragici, cioè l’esatto contrario, o altri fattori della coagulazione”.

Viene poi citato Curevac, vaccino di prossima approvazione.

“Ma nei prossimi mesi avremo anche altre opzioni”, ha assicurato Magrini, “a fine maggio è attesa anche la registrazione del vaccino Curevac che usa la tecnologia dell’Rna messaggero, come Pfizer e Moderna, e che ha dati preliminari molto buoni”.

Il direttore generale Aifa ribadisce:

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Johnson&Johnson e AstraZeneca per l’Ema “sono entrambi utilizzabili in tutta la popolazione sopra i 18 anni ma abbiamo seguito quella che anche la Fda americana ha definito una abbondanza di cautela quando ha fermato il vaccino J&J qualche giorno fa per una pausa di approfondimento”.

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