Le intercettazioni del sindaco di Opera arrestato: "Prendi 500 mascherine e portale da me"
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Le intercettazioni del sindaco di Opera arrestato: "Prendi 500 mascherine e portale da me"

Agli atti dell'inchiesta le telefonate di Antonino Nucera che in piena emergenza dirottava le protezioni per familiari e amici"

Antonio Nucera, sindaco di Opera
Antonio Nucera, sindaco di Opera
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8 Aprile 2021 - 10.41


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È un’inchiesta che fa discutere e che soprattutto provoca una certa rabbia in quanto porta a conoscenza che, nel pieno di una pandemia, c’era chi abusava del proprio ruolo per favorire parenti e amici.
“Ne prendi 500 di quelle mascherine e le porti in Comune nel mio ufficio va bene?”.
E uno dei passaggi di un’intercettazione tra una dipendente della farmacia comunale e il sindaco si Opera Antonino Nucera finito ai domiciliari in un’inchiesta della procura di Milano. Nel pieno dell’emergenza Coronavirus, il primo cittadino dirottava le forniture della Protezione civile direttamente ai suoi uffici per poi distribuirle ad amici e parenti, ma anche a dipendenti del Comune.

Accusato di appropriazione indebita, tra marzo e aprile 2020, il sindaco di Opera sarebbe riuscito a procurarsi 150 mascherine dalla Città metropolitana di Milano attraverso una “presunta necessità di una cooperativa operante presso la Rsa di Opera”, si legge nelle circa 250 pagine dell’ordinanza firmata dal gip di Milano Fabrizio Filice. 
Il 28 marzo 2020 “Nucera si interessava della fornitura di 2.000 mascherine ordinate dal Comune di Opera in favore della farmacia comunale” e si “attivava immediatamente, impartendo direttive per il ritiro dei dispositivi e per la loro spartizione, fornendo la chiara indicazione di come 500 mascherine dovessero essere tenute da parte e trasportate direttamente nel suo ufficio”. 

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