Andrea Balbi, presidente dell’Associazione gondolieri ha tracciato un quadro davvero sconfortante a causa del turismo praticamente azzerato dall’epidemia di Covid a Venezia.
“Siamo allo stremo. In pratica, dall’8 marzo dell’anno scorso siamo fermi a parte una stagione estiva decisamente sottotono con l’80-90 per cento di presenze turistiche in meno rispetto agli anni passati, poi da ottobre scorso non abbiamo più lavorato. Speravamo in questa Pasqua, ed invece anche questa chance è sfumata.
Speravamo nell’arrivo di turisti, almeno dal Veneto, ed invece con la zona rossa non se ne farà nulla”.
Ha continuato: “Stiamo parlando di 453 gondolieri e 200 sostituti, che con le loro famiglie, sono senza risorse da mesi.
Ci aiutiamo tra di noi, ma non abbiamo altri sostegni: ad ottobre è arrivato il primo e unico ristoro di mille euro, e non per tutti.
E adesso dobbiamo fare domanda per i prossimi ristori che arriveranno se tutto va bene dopo Pasqua o a fine aprile, ed intanto dobbiamo mangiare, pagare le bollette, e tutto il resto. Noi però non chiediamo nulla, vogliamo solo lavorare”.
Balbi si è fatto portavoce di quell’Italia che vive di turismo e che spera un domani, magari non troppo lontano, di vederla finalmente aperta ai visitatori.
Così come Venezia, la città in cui lavora e che spera diventi Covid Free :”La nostra speranza è che si arrivi alla prossima estate con una Venezia Covid Free, che si facciano i vaccini, così da poter garantire ai turisti una vacanza sicura. Poi, che si faccia il passaporto vaccinale, con la carta verde o altro poco importa. L’importante è che i turisti tornino a Venezia”.
Ha infine concluso: “Certo, l’80-90 per cento si tratta di un turismo internazionale, e noi speriamo che tornino soprattutto gli inglesi, gli americani e gli altri europei. Ma questo potrà avvenire solo se si potrà garantire una città, ed una regione, Covid free, e qundi bisogna che arrivino i vaccini per tutti e presto”
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