L’ex ministro Boccia: “L’Italia era impreparata come tutti. Ingenerose le critiche”

In un’intervista la Fatto Quotidiano l’ex ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia ha parlato dei primi momenti della pandemia difendendo Arcuri dalle critiche mosse:"11 milioni di mascherine al giorno alle scuole"

Francesco Boccia, ex Ministro per gli Affari regionali
Francesco Boccia, ex Ministro per gli Affari regionali
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9 Marzo 2021 - 08.54


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In un intervista al Fatto Quotidiano, Francesco Boccia ha rievocato i giorni in cui l’epidemia da Covid travolse un’’Italia impreparata: ”Dall’11 marzo abbiamo portato 1.500 medici e infermieri volontari dal Sud al Nord. Ricordo Bergamo, spettrale. Solo ambulanze attorno all’ospedale. Ministri di altri Paesi ci prendevano per untori. La nostra forza è stata la solidarietà e la rete di sanità pubblica che ancora c’è. Infatti le Regioni che sono andate più in crisi sono quelle che l’hanno smantellata, mentre Regioni che passavano per sprecone sono state un’eccellenza. Vedi il Lazio. Tra quei volontari c’erano tante donne, anche giovani nonne. Mancavano anestesisti e infettivologi. Non c’erano mascherine e ventilatori. Abbiamo mandato l’esercito per accelerare la produzione. Un lavoro di raccordo voluto da Giuseppe Conte”.”come tutti. Trovo follemente ingenerose le critiche a Domenico Arcuri”.

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L’ex ministro per gli Affari regionali ha poi ricordato:”Noi abbiamo fatto un lockdown durissimo che è costato molto ma ci ha consentito di salvare il Paese, di produrre le mascherine, di regolare il prezzo a 50 centesimi come nessun altro Paese, di distribuire ogni mattina nelle scuole 11 milioni di mascherine. Un’intuizione di Arcuri. E il sistema Cross della Protezione civile, il cui protagonista fu Angelo Borrelli, ha portato 120 pazienti lombardi in altre Regioni e in Germania. Quel lockdown ne ha evitati altri, il Regno Unito è fermo da novembre”.

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