Viggiù capitale delle vaccinazioni: nel comune lombardo immunizzato il 70% della popolazione
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Viggiù capitale delle vaccinazioni: nel comune lombardo immunizzato il 70% della popolazione

Nel comune del varesotto hanno aderito alla chiamata il 50% degli under 25 e il 90% degli anziani: in due settimane zona passata dal rosso all'arancione rafforzato

Viggiù in Lombardia
Viggiù in Lombardia
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5 Marzo 2021 - 09.31


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In un mare di ritardo dell’approvvigionamento di vaccino, c’è un esempio che fa sicuramente piacere riportare in una Lombardia ormai allo stremo delle forze.

Viggiù, piccolo paese del Varesotto al confine con la Svizzera, è diventato un modello per l’Italia: nel Comune quasi il 70% degli abitanti è stato infatti immunizzato.

Hanno aderito alla chiamata il 50% degli under 25 e il 90% degli anziani. 
Come ha ricordato durante la sua visita Guido Bertolaso, consulente del presidente di Regione Lombardia per il Piano Vaccinale, è il primo paese per cui è stato predisposto un piano di vaccinazione di massa.
Il comune della Valceresio dopo 2 settimane di zona rossa è passato in “arancione rafforzato”.

La “chiamata” è avvenuta per fasce di età e nelle ultime fasi è toccato ai più giovani, quelli che hanno compiuto i 18 anni.

“La risposta degli anziani è stata più che soddisfacente – ha detto il sindaco Emanuela Quintiglio – potremmo dire al 90%, poi man mano che cala l’età la percentuale si è abbassata, e i più giovani, devo ammettere, stanno arrivando in numero inferiore ai loro nonni”.

Il Comune era già salito alla ribalta della cronaca nel 2009 per aver eletto il primo sindaco donna di colore, Sandy Cane.

E ora torna sulle cronache dei giornali con un messaggio importante per il Paese sul piano vaccinale: l’immunizzazione di massa è possibile, magari, partendo dai piccoli centri. Un’altra bella notizia è stata data giovedì con l’annuncio di matrimonio di una delle infermiere impegnate nelle vaccinazioni, Chiara Vignali, 23 anni, che convolerà a nozze con un collega.

Intanto è al vaglio degli scienziati la “variante Viggiù” del Covid-19, rilevata dai medici di Ats Insubria nella popolazione dell’omonimo comune che, per stessa conferma dell’ente, è il primo e unico caso in Italia con tre diverse varianti del virus trovate, ovvero quella “autoctona” al momento sconosciuta, quella scozzese e quella inglese.

“Stiamo valutando in laboratorio la variante che, al momento, sembra essere stata contenuta – ha spiegato il direttore sanitario Giuseppe Catanoso – potrebbe trattarsi di una variante ‘fallimentare’, ovvero non in grado di sviluppare maggiore infettività e quindi destinata a scomparire, oppure il contrario”.

Al momento, ha aggiunto il direttore, “non vi sono evidenze di una variante analoga in altre parti d’Italia” e anche a Viggiù non sono stati trovati ulteriori casi.

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