Ricostruito l'attentato in Congo: "Attanasio e Iacovacci uccisi da un commando di sei persone"

Il Ministro degli Esteri: "Non sarà risparmiato alcuno sforzo per arrivare alla verità tragica fine"

Attentato in Congo
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24 Febbraio 2021 - 10.26


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Un attentato crudele che ha ucciso il diplomatico Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci oltre all’autista che li trasportava, in Congo.

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Oggi Luigi Di Maio ha parlato alla Camera ricostruendo le fasi dell’agguato. “Non sarà risparmiato alcuno sforzo per arrivare alla verità”.

Il ministro degli Esteri ha poi assicurato maggiore “impegno e l’attenzione per l’Africa, un continente cruciale per gli equilibri del mondo”.

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“Il governatore del Nord-Kivu ha confermato che i sei assalitori, dopo aver sparato colpi in aria e bloccato il convoglio, hanno ordinato ai passeggeri di scendere dai veicoli. Il rumore degli spari ha allertato i soldati delle Forze Armate congolesi e i ranger del parco Virunga che, trovandosi a meno di un chilometro di distanza, si sono diretti verso il luogo dell’evento”, ha spiegato Di Maio ricostruendo le fasi dell’assalto. 

“Il Governatore ha aggiunto che per costringere le loro vittime a lasciare la strada ed entrare nella boscaglia, gli assalitori hanno ucciso l’autista del Pam” e “avrebbero poi condotto il resto dei membri nella foresta. Poco distante dal luogo dell’evento era appunto presente una pattuglia di Ranger, che avrebbe cercato di recuperare i membri del convoglio”.  

Nel momento in cui la pattuglia ha intimato agli assalitori di abbassare le armi “questi ultimi – ha riferito il ministro – avrebbero aperto il fuoco contro il militare dell’Arma dei carabinieri, uccidendolo, e contro l’ambasciatore italiano, ferendolo gravemente”.

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Di Maio ha detto anche di aver “chiesto al segretario generale della Farnesina, Belloni, di restare in costante contatto con il direttore esecutivo del Pam per avere notizie sulla dinamica di quanto accaduto. Dall’Agenzia ci attendiamo l’invio di un approfondito rapporto con ogni utile elemento relativo al programma della visita e le misure di sicurezze adottate a salvaguardia della delegazione.

Al Pam e all’Onu abbiamo inoltre chiesto formalmente l’apertura di un’inchiesta che chiarisca l’accaduto, le motivazioni alla base del dispositivo di sicurezza utilizzato e in capo a chi fossero le responsabilità di queste decisioni. Abbiamo anche spiegato che ci aspettiamo, nel minor tempo possibile, risposte chiare ed esaustive”. 

“Sulla dinamica dell’agguato” ha concluso Di Maio “sono in corso accertamenti anche da parte della Procura della Repubblica di Roma. Una squadra dei nostri carabinieri del Ros, su delega della Procura, si è già recata a Goma per una prima missione investigativa. Mi risulta che ne seguiranno altre”. 

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