Tragedia a Palermo: segue una prova di soffocamento su Tik Tok, bambina in rianimazione
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Tragedia a Palermo: segue una prova di soffocamento su Tik Tok, bambina in rianimazione

La Black out challenge è una prova di soffocamento estremo: la bimba è arrivata all'ospedale in condizioni di arresto cardiocircolatorio. A ottobre si era suicidato un bambino di Napoli

Black out challenge
Black out challenge
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21 Gennaio 2021 - 11.18


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Una prova di soffocamento estremo da seguire su Tik Tok, la “Black out challenge”, si è trasformata in tragedia per una bambina di 10 anni di Palermo. Si è legata la cintura alla gola ed è stata ritrovata dai genitori in arresto cardiocircolatorio dovuto a un’asfissia prolungata.

Adesso si trova ricoverata da ieri in rianimazione all’ospedale “di Cristina” di Palermo.

Il suo cuore, si sarebbe fermato per alcuni interminabili minuti prima di ricominciare a battere grazie alle manovre rianimatorie eseguite dal personale sanitario. Le sue condizioni restano molto critiche. 

Quello di Palermo purtroppo non è il primo caso del genere. A Napoli, nell’ottobre 2020, un bambino di appena 11 anni si è suicidato lanciandosi dal balcone di casa.
La Polizia di Stato e la Procura hanno ipotizzato subito la configurazione del reato di istigazione al suicidio.

Il ragazzino prima di lasciarsi cadere ha lasciato un bigliettino con il quale ha chiesto scusa alla mamma e nel quale fa riferimento a uno stato di paura vissuto nelle ultime ore di vita.

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Il bambino napoletano ha scritto un messaggio ai genitori: “Mamma, papà vi amo ma devo seguire l’uomo col cappuccio”.
Secondo gli inquirenti l’uomo col cappuccio sarebbe Jonathan Galindo: 

Si tratta di un uomo con un cappuccio nero che ha le sembianze benevole di Pippo della Disney, che richiede l’amicizia su ogni canale social possibile (Facebook, Instagram, Tik Tok, Twitter), scegliendo quasi sempre giovanissimi, e che lancia delle sfide a chi lo segue. Una gara fatta di piccoli step con difficoltà sempre più elevate e che potrebbe aver spinto il ragazzo a lanciarsi nel vuoto perché così era stato deciso “dall’uomo col cappuccio”.

 

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