Nel periodo del Covid, 3 milioni di italiani hanno rinunciato a cure mediche per difficoltà economiche
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Nel periodo del Covid, 3 milioni di italiani hanno rinunciato a cure mediche per difficoltà economiche

Lo dicono i dati di un'indagine: 32,8 milioni di italiani si sono visti cancellare o rimandare cure mediche

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21 Gennaio 2021 - 11.31


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Nel periodo della pandemia sono stati ben 3 milioni gli italiani che hanno dovuto rinunciare a cure mediche, visite specialistiche o operazioni a causa di difficoltà economiche sopraggiunte per la pandemia e il lockdown.

Il dato emerge dall’indagine condotta da mUpResearch e Norstat.  

Inoltre 32,8 milioni di italiani si sono visti cancellare o rimandare cure mediche (con un tempo medio di rinvio pari a 53 giorni).

Il report evidenzia che circa 27,9 milioni di italiani, vale a dire il 73,6% di coloro che avevano in programma un appuntamento presso una struttura sanitaria, hanno subito uno o più rinvii, mentre 13 milioni di cittadini, pari a più di un paziente su tre (34,3%), hanno dovuto fare i conti con l’annullamento.

Se in media il rinvio è stato di quasi due mesi (53 giorni), per alcune specialità i tempi sono stati ben più lunghi. Nel caso dell’oncologia, ad esempio, lo slittamento medio è stato di 63 giorni, per la cardiologia di 72 giorni e addirittura 81 giorni per la ginecologia.

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Ma il dato ancor più preoccupante è che nel 68% dei casi l’appuntamento è stato rimandato sine die.

La pandemia ha messo sotto stress tutte le strutture sanitarie, ma in particolar modo quelle pubbliche. Fra coloro cui è stato rinviato o annullato un appuntamento già programmato, nel 54,7% dei casi questo si sarebbe dovuto svolgere in struttura pubblica, nel 45,3% in una privata.

Secondo l’indagine, circa 7 milioni di cittadini, a seguito di rinvii o annullamenti, hanno scelto di spostare da una struttura pubblica ad una privata una o più visite.

Per far fronte ai costi legati alla sanità privata, il 73,2% ha pagato usando i propri risparmi, mentre il 16,6% ha fatto ricorso ad un’assicurazione sanitaria; interessante notare, invece, come circa 2,2 milioni di pazienti (pari al 9,1% di chi è ricorso alla sanità privata) abbiano dovuto chiedere un prestito ad amici, familiari o finanziarie.

Chi si è rivolto a strutture private ha speso, in media 292 euro per ciascuna visita.

Secondo l’analisi, su un campione di 125mila domande di finanziamento presentate da gennaio a dicembre, nel 2020 l’importo medio dei prestiti personali richiesti per pagare spese mediche è stato pari a 6.145 euro, da restituire in 53 rate (circa 4 anni e mezzo).

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