Lamorgese annuncia: sulla carta d'identità dei minori torna la dicitura "genitore 1 e genitore 2"
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Lamorgese annuncia: sulla carta d'identità dei minori torna la dicitura "genitore 1 e genitore 2"

La ministra dell'interno: "Così si garantisce conformità al quadro normativo introdotto dal regolamento Ue e si superano le problematiche applicative segnalate dal Garante della privacy"

Genitore uno e genitore due nelle carte d'identità dei minori
Genitore uno e genitore due nelle carte d'identità dei minori
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13 Gennaio 2021 - 16.34


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E ora gli oscurantisti del congresso di Verona e dell’estrema destra avranno di che ciarlare: sulla carta d’identità dei minori torna la dicitura “genitore 1 e genitore 2”. Lo afferma la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, spiegando che in questo modo si garantisce “conformità al quadro normativo introdotto dal regolamento Ue e si superano le problematiche applicative segnalate dal Garante della privacy” sul decreto del 2019, promosso dall’allora ministro Salvini. 

Il nuovo testo ha già ottenuto “l’ok dei ministri Gualtieri e Dadone”.

Con l’entrata in vigore del ”decreto del ministro dell’Interno del 31 gennaio 2019” nella carte di identità la parola genitori è stata sostituita con padre e madre” ma ”il garante per la protezione dei dati personali ha rilevato che l’applicazione delle nuove disposizioni ha comportato notevoli criticità in termini di protezione dei dati e di tutela dei minori, nei casi nei quali i soggetti esercenti la responsabilità genitoriale non siano riconducibili alla figura materna o paterna rappresentando la necessità di adeguare le disposizioni al quadro normativo introdotto dal quadro europeo in materia di trattamento dei dati personali. Il 15 ottobre scorso è stata proposta quindi un’ulteriore modifica del decreto ministeriale del dicembre 2015, finalizzata a ripristinare nella disciplina di emissione della carta d’identità elettronica la parola genitori in sostituzione di padre e madre”.

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Lo ha detto la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese rispondendo al question time alla Camera.

Questo è stato fatto, ha precisato la ministra, ”per garantire conformità al quadro normativo introdotto dal regolamento europeo e per superare le problematiche applicative segnalate dal garante”.

”Il nuovo schema di decreto ministeriale – ha spiegato Lamorgese – ha già ottenuto il concerto dei ministri dell’Economia e della Pubblica amministrazione ed è in attesa del parere del garante per la protezione dei dati personali, al seguito del quale sarà sottoposto all’esame della conferenza Stato-Città”.

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