Il sondaggio: un italiano su due pronto a denunciare veglioni o assembramenti illegali

Un'indagine Coldiretti Ixé in vista della zona rossa per Capodanno. "E' un risultato - spiega Coldiretti - che evidenzia un buon livello di responsabilizzazione della popolazione".

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31 Dicembre 2020 - 09.27


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I morti sono tanti e ogni giorno altre 400, 500, 600 famiglie perdono uin loro caro. Siamo nel pieno della seconda ondata e tanti, a quanto pare, si sono stancati di sopportare l’irresponsabilità dei soliti idioti e dei furbetti.

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Quasi un italiano su due (il 47%) è pronto a denunciare alle forze dell’ordine eventuali comportamenti scorretti come feste con tanti ospiti, veglioni abusivi o assembramenti durante le feste di fine anno.

Lo rivela un’indagine Coldiretti Ixé in vista della zona rossa per Capodanno. E’ un risultato, spiega Coldiretti, che “evidenzia un buon livello di responsabilizzazione della popolazione”.
Occhio alle restrizioni – Dopo quella di Natale, infatti, è in arrivo anche la zona rossa di Capodanno. E almeno la metà degli italiani non ha intenzione di fare sconti. Sotto osservazione, sottolinea la Coldiretti, è il limite, nella propria abitazione, di non più di due persone non conviventi con eventualmente i propri figli minori di 14 anni e anche con le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono. Chi pensa però di poter eccedere e aggirare le restrizioni, dovrà guardarsi da quel 47% di italiani che, secondo Coldiretti-Ixè, si dice pronto a segnalare alle forze dell’ordine eventuali comportamenti scorretti.
Tavolate ridotte – Una sensibilità che scaturisce anche dal fatto che più di tre italiani su quattro (il 76%) dichiarano di aver rinunciato a vedere i parenti durante le feste di fine anno proprio per rispettare le norme in vigore, con il risultato che sono più che dimezzate le tavolate dell’ultimo giorno dell’anno con in media meno di 4 commensali rispetto ai 9 dello scorso anno.
“Buon livello di responsabilizzazione” – Si tratta di un risultato che, secondo Coldiretti, evidenzia un buon livello di responsabilizzazione della popolazione con una condanna per azioni che mettono in pericolo la sicurezza di tutti. L’indagine evidenzia peraltro un 23% che dichiara di voler decidere sul momento se denunciare oppure no, a fronte di un 30% che, invece, non intende rivolgersi alle forze dell’ordine anche se i vicini dovessero violare le regole.
 Differenze territoriali – Analizzando le differenze nei comportamenti a livello territoriale, poi, emerge una maggiore intransigenza tra chi vive nel Sud Italia dove ben il 59% è pronto a rivolgersi alle autorità, mentre i più permissivi sono gli abitanti del Centro e delle Isole, dove la percentuale scende rispettivamente al 39% e al 41%. Al Nord-Ovest il numero di chi segnale i comportamenti scorretti sale al 46%, poco sopra il 44% del Nord-Est.
 Le alternative – A sostenere un comportamento virtuoso da parte degli italiani costretti a rimanere a casa sono soprattutto le iniziative promosse che vanno da Internet alla televisione fino alla tavola che è diventata un momento centrale della vita delle famiglie. Soprattutto in mancanza di alternative. 

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