Noi insegnanti hackerati dai fascisti mentre presentavamo online un progetto educativo
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Noi insegnanti hackerati dai fascisti mentre presentavamo online un progetto educativo

La tesimonianza: "Lo schermo che si è oscurato e sono comparse svastiche e bestemmie. Poi sono cominciate incursioni audio: viva il Duce e robaccia simile".

L'irruzione informatica dei fascisti durante una riunione online
L'irruzione informatica dei fascisti durante una riunione online
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19 Dicembre 2020 - 16.38


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di Ilda Curti*

Ieri pomeriggio – su Zoom – presentavamo il progetto Tempo Curioso, finanziato da Con i Bambini, che agisce sul contrasto alle povertà educative nella media e alta Val di Susa. 
Bel progetto, strutturato, pieno di contenuti e con una visione inclusiva della dimensione educativa come esercizio di cittadinanza. Proprio quello che ai fascisti di tutti i tempi non piace.
Erano presenti genitori, insegnanti, dirigenti scolastici, partner di progetto, amministratori pubblici, Con i Bambini stessa. Un centinaio di partecipanti oltre a noi Consorzio Coesa, capofila del progetto.
Siamo stati hackerati: prima lo schermo che si è oscurato e sono comparse svastiche e bestemmie. Poi sono cominciate incursioni audio: viva il Duce e robaccia simile. Chiuso l’audio da parte nostra – gli amministratori – hanno attaccato la chat con la stessa violenta idiozia neonazi. Profili falsi. Appena ne sbattevamo fuori uno ne entrava un altro.
Siamo arrivati alla fine, perché la soddisfazione di zittirci ai fascisti non la diamo. Adesso faremo un esposto alla Polizia Postale. Sta succedendo spesso. Alla Fondazione Revelli pochi giorni fa, all’Anpi, alle scuole. Ovunque si parli di diritti, democrazia, inclusione, cittadinanza.
I manganellatori sono digitali, ma la violenza e le modalità sono sempre le stesse.
Noi risponderemo con più democrazia, con più inclusione e più determinazione
#ora_e_sempre_resistenza

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*Project manager Consorzio Coesa

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