Domande e risposte su cosa si potrà fare a Natale e Capodanno

Ricapitolando ecco chiariti tutti i dubbi sul Dpcm di Natale

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6 Dicembre 2020 - 09.23


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Chiariamoci tutti lei idee una volta per tutte:
È consentito uscire dalla mia regione dopo il 21 dicembre?

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Dal 21 dicembre al 6 gennaio è vietato spostarsi tra le regioni, qualsiasi sia la fascia di rischio e quindi il colore. Rimane la possibilità di muoversi per le “comprovate esigenze”. Secondo il Dpcm è comunque “consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione”. Vuol dire che chi si trova in una regione diversa da quella dove abita, dove è domiciliato o dove vive la sua famiglia può tornare anche in questo periodo e poi può fare ritorno nella regione dove lavora o studia

Posso lasciare la città e in quali giorni sono previsti più vincoli?

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Chi si trova in una fascia gialla può sempre uscire dal proprio comune di residenza o domicilio. Chi si trova in una regione in fascia rossa non può uscire dalla propria abitazione se non per “comprovate esigenze” legate alla salute, al lavoro e alle urgenze. Il 25-26 dicembre 2020 e il 1 gennaio 2021 sarà vietato uscire dal proprio comune di residenza. Per farlo si deve dimostrare di avere “comprovate esigenze”. Chi esce prima di queste date può fare ritorno nella propria residenza, abitazione o domicilio.

A fine anno posso andare nella casa di montagna?

Chi vive in una regione che si trova in fascia gialla e vuole trasferirsi nella seconda casa può farlo fino al 20 dicembre. Dal 21 dicembre al 6 gennaio 2021 è infatti espressamente vietato «lo spostamento nelle seconde case» anche se si trovano in un’altra regione in fascia gialla. È però sempre consentito il ritorno presso la propria residenza, abitazione o domicilio. Dunque anche in questo periodo si può rientrare. Chi vive in una regione in fascia arancione non può invece trasferirsi nella seconda casa perché è vietato il trasferimento da un comune all’altro. È sempre consentito andare nelle seconde case se ci sono motivi di urgenza (quali crolli, rottura di impianti idraulici e simili, effrazioni, ecc.) che però devono essere giustificati con il modulo di autocertificazione. La permanenza deve però essere limitata “secondo tempistiche e modalità strettamente funzionali a sopperire a tali situazioni”.

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Gli impianti da sci saranno utilizzabili? A gennaio cosa cambia?

Il Dpcm impone la chiusura degli impianti da sci. Rimangono aperti soltanto «per gli atleti professionisti e non professionisti riconosciuti dal Coni» oppure per gli allenamenti “finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento delle gare”. Il divieto è stato imposto per «evitare le vacanze in montagna e gli assembramenti nel periodo delle festività». Gli impianti potranno riaprire a partire dal 7 gennaio 2021 ma le Regioni e le Province autonome dovranno adottare «le linee guida validate dal Comitato tecnico-scientifico”. In particolare il protocollo prevede l’uso delle funivie al 50% con obbligo di mascherina a bordo, il distanziamento in fila nell’attesa di prendere gli impianti. E per limitare il numero massimo di presenze giornaliere “l’introduzione di un tetto massimo di skipass giornalieri vendibili, determinato in base alle caratteristiche del comprensorio”.

Sono consentiti i ricongiungimenti familiari?

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Dal 21 dicembre al 6 gennaio 2021 è vietato uscire dalla propria regione anche se si trova in fascia gialla. Il 25, 26 dicembre e l’1 gennaio è vietato uscire dal proprio comune in tutta Italia. È però consentito muoversi se si deve raggiungere una persona che non è autosufficiente. E dunque nel caso di anziani soli o di parenti malati, sarà consentito andare ad assisterli. Non è invece consentito spostarsi per andare a trascorrere le festività con i parenti che vivono in una regione diversa se non ci sono motivi di necessità. Nel caso di coppie che vivono in due luoghi diversi è consentito spostarsi per il ricongiungimento familiare anche nel periodo di divieto. Nel corso di questo periodo è sempre consentito il ritorno presso la propria residenza, domicilio o abitazione e dunque uno dei due può ritornare in qualsiasi momento dove lavora o studia.

Che cosa si può fare in casa? Ci sono vincoli per gli inviti a Natale?

Il giorno di Natale è consentito andare a pranzo a ristorante. La raccomandazione per chi invece decide di rimanere a casa è di non invitare persone non conviventi. E comunque di proteggere le persone anziane e con fragilità, anche utilizzando il distanziamento e le mascherine quando non si sta a tavola. È confermato il divieto di organizzare feste nei locali pubblici e nei luoghi privati. Così come non si può uscire dal proprio comune. La sera della vigilia di Natale, il 24 dicembre si deve rientrare nella propria abitazione entro le 22. La messa di Natale sarà celebrata alle 20 e la Conferenza episcopale ha comunque raccomandato alle parrocchie di fissare funzioni religiose nell’arco dell’intera giornata di Natale per evitare gli assembramenti e sempre nel rispetto dei protocolli che prevedono l’uso della mascherina, il distanziamento e le acquasantiere vuote.

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Posso festeggiare il Capodanno in strada? E in quanti al cenone?

La sera del 31 dicembre si dovrà tornare nella propria abitazione alle 22 e il coprifuoco durerà fino alle 7 del 1° gennaio 2021. Il 1° gennaio non si potrà uscire dal proprio comune. Chi vive in una regione gialla e vuole andare in un altro comune dovrà farlo prima e il rientro a casa è sempre consentito. I ristoranti saranno aperti a pranzo. È confermato il divieto di organizzare feste nei locali pubblici e nei luoghi privati. Chi trascorrere la notte del 31 dicembre in albergo non potrà cenare a ristorante, sarà consentita soltanto la consumazione in camera. La raccomandazione per chi sta a casa è di non invitare persone non conviventi. E comunque di proteggere le persone anziane e con fragilità, anche utilizzando distanziamento e mascherine quando non si sta a tavola. Non è vietato l’uso dei botti.

Quando e dove posso andare a fare shopping?

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Dal 4 dicembre e fino al 6 gennaio 2021 i negozi al dettaglio possono rimanere aperti fino alle 21. Nel fine settimana e nei giorni festivi sono chiusi «gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali, dei mercati, delle gallerie commerciali, dei parchi commerciali, delle aggregazioni di esercizi commerciali». All’interno potranno però rimanere aperti: farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi ed edicole. All’interno dei negozi dovrà essere rispettato il distanziamento e l’uso obbligatorio della mascherina. Gli ingressi dovranno essere contingentati. I sindaci potranno contingentare l’accesso a strade e piazze oppure deciderne la chiusura per evitare gli assembramenti, ma dovrà essere sempre consentito l’accesso ai negozi e il rientro nelle abitazioni.

Durante le Feste quando posso andare al ristorante?

Nelle Regioni in fascia gialla i bar e i ristoranti, i pub, le gelaterie e le pasticcerie sono aperti dalle 5 alle 18. Dopo quest’orario è consentita la vendita da asporto fino alle 22 ma è vietato consumare cibo e bevande nelle adiacenze del locale. È consentita la consegna a domicilio. Il consumo al tavolo “è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi”. Se ci si alza dal tavolo è obbligatorio indossare la mascherina. Negli “alberghi e in altre strutture ricettive è consentita senza limiti di orario la ristorazione limitatamente ai propri clienti”. Il 25 e il 26 dicembre, il 1° e il 6 gennaio i ristoranti potranno essere aperti a pranzo. Nelle Regioni in fascia arancione e rossa i bar e i ristoranti dovranno essere chiusi per tutta la giornata e anche durante le feste.

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Gli alberghi sono aperti per le vacanze? Faranno i cenone?

Gli alberghi rimangono aperti. Nel Dpcm è stata inserita una norma secondo cui «dalle 18 del 31 dicembre e fino alle 7 del 1° gennaio 2021, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive è consentita solo con servizio in camera». Una disposizione resa necessaria per evitare che siano organizzate feste e veglioni. Da tempo numerosi hotel avevano infatti offerto un «pacchetto» con il pernottamento e la cena anche nell’ultimo dell’anno per aggirare il divieto di organizzare feste. In tutti gli altri giorni negli “alberghi e in altre strutture ricettive è consentita senza limiti di orario la ristorazione limitatamente ai propri clienti”. Anche in questo caso valgono però le linee guida che prevedono la possibilità di stare allo stesso tavolo soltanto in quattro persone a meno che non si tratti di persone conviventi. Rimangono aperti anche gli hotel di montagna.

Il coprifuoco notturno dalle 22 alle 5 rimane anche nei giorni festivi?

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Il governo conferma il coprifuoco dalle 22 alle 5 anche nei giorni festivi. E anzi lo proroga di due ore in occasione del Capodanno, quando il divieto di uscire dalla propria abitazione scatterà alle 22 del 31 dicembre 2020 e terminerà alle 7 del 1° gennaio 2021. È consentito uscire soltanto per “comprovate esigenze» legate al lavoro, alla salute e all’urgenza. Nel provvedimento «è in ogni caso fortemente raccomandato, per la restante parte della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”. Rimane anche il divieto di assembramento, i sindaci in accordo con i prefetti potranno disporre la chiusura di strade e piazze o comunque gli ingressi contingentati per evitare gli affollamenti. In questo caso è sempre consentito oltrepassare il varco per recarsi nei negozi aperti e tornare nella propria abitazione.

Quando va usata l’autocerficazione in caso di uscite

Tutti gli spostamenti non consentiti devono essere giustificati con il modulo di autocertificazione. Chi esce dalla propria abitazione quando è in vigore il coprifuoco per “comprovate esigenze” di lavoro, salute e urgenza deve compilare il modulo e indicare il motivo. La stessa procedura deve essere adottata per gli spostamenti da e per i luoghi dove è invece vietato muoversi. Nell’autocertificazione oltre alle generalità di chi si sposta deve essere indicato il luogo di partenza e quello di arrivo eventualmente specificando la persona che si raggiunge se si tratta di un motivo di urgenza o di salute. Il modulo va consegnato al momento dell’eventuale controllo e sarà poi compito delle forze dell’ordine verificare la fondatezza di quanto dichiarato. Ogni spostamento necessita di un modulo diverso che deve essere consegnato al momento del controllo.

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