L'Associazione Presidi: "Senza piano trasporti impossibile riaprire le scuole al 100%"
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L'Associazione Presidi: "Senza piano trasporti impossibile riaprire le scuole al 100%"

Il Presidente Giannelli: "Si può ipotizzare una riapertura nei piccoli centri dove il problema dei trasporti non è così marcato"

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26 Novembre 2020 - 09.32


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Il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi Antonio Giannelli, ai microfoni di ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus, ha dichiarato che “senza un piano per trasporti e tracciamento non è ipotizzabile un ritorno a scuola al 100%. Si potrebbe pensare a riaperture differenziate dato che nei piccoli centri il problema dei trasporti è minore”. 
“Secondo noi ci sono delle condizioni che devono essere soddisfatte per il rientro a scuola – ha affermato Giannelli – si tratta di un potenziamento del sistema di trasporto pubblico locale, il potenziamento dei servizi delle Asl che consentano il tracciamento in tempi rapidi e naturalmente ci serve la disponibilità dei supplenti laddove manchino i docenti titolari. Con queste condizioni si può riaprire perchè le scuole si sono dimostrate capaci di far rispettare i protocolli, perchè i focolai non si sono accesi nelle scuole”.
 “Il punto è che li abbiamo visti assembrati fuori dalla scuola, così come i genitori senza mascherina – ha detto ancora Giannelli – per non parlare della cosiddetta movida che continua nei weekend, anche se cambia d’orario, si fa di pomeriggio anzichè di sera. Senza le condizioni che ho detto prima, la riapertura al 100% per noi non è ipotizzabile, perchè si ripresenterebbero gli stessi problemi. Bisognerebbe poi distinguere tra le realtà delle grandi città e quelle dei piccoli centri, dove i trasporti non sono congestionati, dunque ci potrebbe essere un’apertura differenziata per zona. Banchi a rotelle? Non abbiamo dati ufficiali, ma credo che circa un terzo dei banchi debba ancora essere consegnato”.
Riguardo la didattica a distanza, Giannelli sostiene che il problema che non tutte le famiglie hanno la possibilità di avere una connessione internet “al momento non sussiste”. “Le famiglie meno abbienti sono destinatarie di computer e dispositivi per la connessione in comodato d’uso da parte delle scuole, che hanno ricevuto cospicui finanziamenti. Il problema – ha continuato – riguarda le abitazioni che non hanno linea fissa o hanno una connessione non stabile, questo indubbiamente costituisce un problema che va risolto dalle aziende di telecomunicazioni”.
Una chiusura prolungata può danneggiare i ragazzi? ““Per i ragazzi più grandi, grossi problemi non ne vedo – ha spiegato Giannelli – sicuramente la situazione è più seria per quanto riguarda le fasce più giovani, perchè per i bambini l’unico modo per socializzare è di stare in classe con gli altri compagni. Io credo che in questo caso , con una chiusura prolungata, potrebbero verificarsi dei danni nella costruzione di una personalità in grado di relazionarsi con i simili”.

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