623 morti di Covid ma Salvini che negava l'emergenza sanitaria pensa a cavalcare il malcontento
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623 morti di Covid ma Salvini che negava l'emergenza sanitaria pensa a cavalcare il malcontento

Salvini condivide un video contro Conte girato da un barista e continua a cavalcare il malcontento della gente

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11 Novembre 2020 - 16.59


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I dati dell’11 novembre 2020 sono drammatici. 623 morti. Un’ecatombe. Una strage annunciata. 
Eppure, ‘emergenza’ è una parola che non tutti hanno capito cosa significa. Non lo ha capito il barista che manda un video al Premier Conte, accusandolo di aver ‘ammazzato le famiglie di migliaia di italiani’. E non lo ha capito neppure Salvini, che questo video lo riprende e lo posta su twitter. Proprio oggi, con 623 morti. 
La rabbia del barista è chiara, e condivisibile. L’Italia non è un paese in grado di affrontare l’emergenza. E non lo sarebbe stato a prescindere da chi fosse stato al Governo, fosse anche il Padreterno: anni di corruzione, lavoro nero, evasione fiscale, tutto questo ha sedimentato nella nostra burocrazia e nella nostra giustizia, rendendo impossibile una gestione trasparente degli aiuti per chi in questa situazione, con un virus che circola feroce nel paese, deve chiudere, perché non c’è alternativa. Il barista se la prende con Conte perché caso ha voluto (il caso, già. Sempre incredibile come vanno a finire le cose in questo strano paese) che ad affrontare la peggiore crisi dell’Europa dalla seconda guerra mondiale ci fosse proprio lui, l’avvocato degli italiani, alleato di Salvini prima, suo nemico giurato dopo. Se la prende con lui perché è arrabbiato, è stanco, è frustrato da una situazione che appare senza via d’uscita.
Ma Salvini, capo di un partito che ha portato allo sfacelo la Lombardia e la Sardegna, come emerge proprio in queste ore, non ha nessun diritto di usare questa rabbia. Perché se ci ritroviamo in questa situazione, se sono morte 623 persone, se c’è ancora – incredibilemte – chi non ha capito quanto questo virus sia in grado di metterci in ginocchio, è soprattutto per colpa sua. Perché accanto a una gestione pavida da parte del Governo (va detto), c’è una strumentalizzazione della rabbia da parte delle opposizioni che non fa altro che incendiare animi già incandescenti. 

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