L'ultima idiozia complottista: "I termoscanner cancellano la memoria"

La bufala parte da un'infermiera australiana e ha conquistato il web in poco tempo, tanto che i medici sono dovuti intervenire per chiarire

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28 Ottobre 2020 - 13.52


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In tempi di bufale e cretinismo diffuso, è davvero difficile stupirsi per le vette di idiozia cui possono arrivare certuni. Ma l’ultima fake news che ha cominciato a circolare in Australia è capace di sorprendere: un’infermiera australiana ha reso virale un post condiviso centinaia di migliaia di volte secondo cui i termoscanner per misurare la temperatura cancellerebbero la memoria. Un po’ come i dispositivi di ‘Men in Black’. Peccato che quello sia un film demenziale sugli alieni, mentre questa è la realtà.
Per smontare la bufala cui un oceano di allegri imbecilli stava tranquillamente credendo è dovuta intervenire la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici: “È stato dimostrato da esperti di neuroscienze che i termometri a infrarossi non emettono radiazioni, ma catturano le lunghezze d’onda dal corpo per misurare la temperatura. Ogni corpo emette radiazioni elettromagnetiche e la quantità di radiazioni emesse è direttamente proporzionale alla temperatura del corpo elevata alla quarta, secondo la legge di Stefan-Boltzmann. Di conseguenza, più un corpo è caldo, più radiazioni emette. Tutto ciò che ci serve quindi è uno strumento che misuri la quantità di radiazioni infrarosse emesse dal corpo del passeggero: chi ha la febbre infatti emette più radiazioni. Queste onde, una volta convogliate su lenti ottiche, vengono convertite in un segnale elettrico e attraverso un processore vengono tradotte in numeri, che l’operatore può leggere facilmente sullo schermo”. 

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“Non sono pericolosi per la salute, non cancellano la memoria, non danneggiano né uccidono neuroni poiché questi dispositivi – si spiega – misurano gli infrarossi anziché emetterli, e la persona la cui temperatura viene misurata non è soggetta a radiazioni infrarosse extra”, come rassicura Rachael Krishna su Full Fact, un ente britannico che si occupa di controllare l’attendibilità delle notizie che circolano su Internet. “La luce rossa vista su questi dispositivi è proprio questo, un fascio di luce per aiutare l’operatore a prendere correttamente la mira”.

Per quanto riguarda la ghiandola pineale, che si trova in profondità nel cervello – si legge ancora sul sito Fnomceo – i termometri a infrarossi non comportano alcun rischio. “È un malinteso comune – afferma Tim Robinson, della ThermoWorks, azienda specializzata nella produzione di rilevatori professionali di temperatura – che i termometri a infrarossi trasmettano onde nel corpo. C’è quella sensazione che in qualche modo si stia inviando qualcosa che poi deve tornare indietro, ma niente di tutto questo è vero. Si tratta solo di un ricevitore che sta catturando onde luminose”.

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