Quasi 400 morti in una settimana e Salvini ancora parla: "Non si può tenere un Paese prigioniero"

Sono provocazioni che sputano in faccia al lavoro dei medici italiani, dimenticati e additati come terroristi durante l'estate

Matteo Salvini
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23 Ottobre 2020 - 08.36


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La settimana non è ancora finita e siamo già a quota 371 morti per Covid-19. E Salvini, nonostante questo, ha il coraggio di parlare di ‘terrorismo’ e afferma che “non si può essere prigionieri del terrore, della chiusura e della paura. Non si può tenere un Paese prigioniero del terrore e della paura perchè con questo virus bisognerà convivere”.
“Le altre malattie non sono in vacanza, purtroppo. Si muore di tumore, diabete, infarto, incidenti stradali: bisognerà tutelare tutta la popolazione italiana. Invece pare che per qualcuno può essere utile parlare solo di un argomento”, aggiunge Salvini.
Sono provocazioni che sputano in faccia al lavoro dei medici italiani, dimenticati e additati come terroristi durante l’estate e che stanno facendo i salti mortali per assicurare anche agli altri malati la possibilità di essere curati. Possibilità sempre più remota, se le terapie intensive continueranno a riempirsi di persone che non respirano, esattamente come a marzo-aprile. Con il virus si convive tenendolo sotto controllo e non, come ha fatto Salvini, organizzando convegni no mask, andando ai comizi senza mascherina e agli eventi con la febbre. 

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