Pregliasco non usa mezzi termini: "In Lombardia la situazione precipita"
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Pregliasco non usa mezzi termini: "In Lombardia la situazione precipita"

Lo dice il virologo dell'Università degli Studi, Fabrizio Pregliasco, in collegamento con 'Omnibus' su La7.

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20 Ottobre 2020 - 11.42


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“Il coprifuoco è stata un’indicazione che già abbiamo dato come Comitato tecnico scientifico della Lombardia al governatore e all’assessore, in una presa d’atto che in Lombardia la situazione sta per precipitare. Questo è un elemento che a mio avviso va detto”. Lo dice il virologo dell’Università degli Studi, Fabrizio Pregliasco, in collegamento con ‘Omnibus’ su La7.

“Abbiamo una situazione in cui c’è una pervasività assolutamente superiore rispetto al passato di questo virus. O meglio, ne abbiamo contezza perché oggi riusciamo a individuare tantissimi soggetti asintomatici. Lo vedo nel mio ospedale, abbiamo persone che o sono positive tra gli operatori o sono contatti stretti di casi familiari. Ho la catena di comando dell’ospedale in quarantena e a casa, è una situazione che davvero rischia di creare effetti pesanti”, evidenzia Pregliasco.”Io credo che davvero ci sia la necessità di una sterzata rispetto a delle azioni che saranno devastanti -aggiunge-. Mi rendo conto del tentennamento del governo rispetto a delle disposizioni che possono determinare effetti economici spaventosi. Però lo stanno facendo anche nelle altre nazioni, Angela Merkel ad esempio ha detto di ridurre tutti i contatti che non sono essenziali. E’ un contesto che vivo in Lombardia ma che risento anche in altre regioni dove si cominciano ad avere difficoltà nelle risorse sanitarie”.

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A chi domanda quali siano le cause di questa seconda ondata, Pregliasco risponde: “E’ l’insieme di quelle che sono state le necessarie aperture rispetto al lavoro, al turismo e alle scuole allontandoci da quello che è stato un ottimo lockdown”. Un lockdown, precisa, che “è stato devastante ovviamente per tantissime situazioni e per l’aspetto economico, ma che ci ha portato rispetto ad altre nazioni a una condizione di base migliore. Ora però stiamo perdendo questo vantaggio”.

“E’ un destino -prosegue-, il virus nel momento in cui gli si permette di diffondersi tra le persone esegue il suo sporco lavoro”. E ancora: “Mi rendo conto che la scuola va salvata, magari però riducendo gli affollamenti e quindi l’aspetto dei trasporti. A scuola i ragazzi sono al sicuro, il problema è quello che fanno prima e dopo. E’ la vita quotidiana che ci porta a questa situazione”.

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