Altro che dai migranti ‘infetti’: bisognava proteggersi dai focolai del Billionaire e della Casa Bianca

I peggiori focolai dell’estate italiana non sono scoppiati nei centri per migranti, ma al Billionaire. A venire contagiati non sono i disperati, ma i miliardari che se ne fregano.

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Giuseppe Cassarà Modifica articolo

3 Ottobre 2020 - 16.39


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Con grande senso dell’ironia potremmo dire che il Sars-CoV-2 è un virus altamente democratico. Oseremmo quasi dire ‘di sinistra’. Si scherza, per carità. Ma dati alla mano, è quasi da non credere come tutti i peggiori negazionisti, populisti, spavaldi e cialtroni che affollano la politica e il jet set internazionali, siano proprio quelli che alla prova del tampone hanno avuto esito positivo.

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Boris Johnson se l’è preso; Bolsonaro se l’è preso; Flavio Briatore se l’è preso. E ora Donald Trump, che fino a tre giorni prima dileggiava Joe Biden perché indossava sempre la mascherina. E forse allora non sembra così incredibile che siano proprio questi sbruffoncelli a esserci cascati: il virus te lo prendi se non rispetti le regole; se pensi di fregarlo, ti sei già fregato da solo.

Rimanendo nell’ambito della politica nostrana, c’è una certa destra che ha cavalcato la bislacca idea che il Covid lo portassero i migranti dai barconi. Erano gli stessi che rifiutavano di indossare la mascherina (Salvini ne ha fatto un punto d’onore, insieme al suo degno compare Vittorio Sgarbi) perché il virus, dopo 35.000 morti, era ‘clinicamente inesistente’, però i migranti, non si sa come, erano infetti.

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I peggiori focolai dell’estate italiana non sono scoppiati nei centri per migranti, ma al Billionaire. A venire contagiati non sono i disperati, ma i miliardari che se ne fregano. Forse qualcosa la impareranno, ossia il considerarsi esseri umani come tutti gli altri. Ma a vedere come Flavio Briatore continua a negare le sue responsabilità, forse anche questa è una vana speranza.

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