Scillieri 'canta' e inguaia i commercialisti della Lega: "Consulenza fittizia per mascherare 170 mila euro"

Uno dei tre commercialisti vicini alla Lega inguaia gli altri due con le sue rivelazioni sull'inchiesta sulla Lombardia Film Commission

Michele Scillieri
Michele Scillieri
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29 Settembre 2020 - 17.30


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Nel corso dell’interrogatorio dello scorso 18 settembre davanti al pm Stefano Civardi e al procuratore aggiunto Eugenio Fusco, Michele Scillieri, uno dei tre commercialisti vicini alla Lega (nel suo studio si è registrato il movimento “Lega per Salvini premier” nel 2017) finiti agli arresti domiciliari per l’inchiesta milanese sulla Lombardia Film Commission, ha accusato proprio gli altri due commercialisti, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, di aver mascherato con una consulenza fittizia circa 170mila euro bonificati da Andromeda alla loro società.
 Di Rubba e Manzoni – il primo ex presidente di Lombardia Film Commission e attuale direttore amministrativo del Carroccio al Senato, il secondo revisore dei conti del partito guidato da Matteo Salvini alla Camera – avevano giustificato quella somma, trasferita da Andromeda (società immobiliare riconducibile a Scillieri) alla loro società Sdc, come il regolare pagamento di provvigioni legate a un’operazione immobiliare effettuata in Val Seriana, nella Bergamasca.
Una versione dei fatti smentita da Scillieri che ha parlato ai pm di consulenza e fittizia e fatture false. Anche secondo la ricostruzione dei pm, quei 170 mila euro farebbero parte della più ampia somma di denaro – pari a 800 mila euro – che i tre commercialisti avrebbero incassato dalla vendita a Lombardia Film Commission di un capannone di Cormano a prezzi gonfiati. Il verbale di interrogatorio di Scillieri è stato depositato dalla Procura ai giudici del Tribunale del Riesame che dovranno pronunciarsi sulla revoca degli arresti domiciliari chiesta dal difensore di Di Rubba e Manzoni.

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