La denuncia di Palazzotto: "Nel carcere di Santa Maria Capua Vetere detenuti massacrati"
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La denuncia di Palazzotto: "Nel carcere di Santa Maria Capua Vetere detenuti massacrati"

Il deputato di LeU: "Totale sospensione dello Stato di Diritto attraverso una spedizione punitiva per mano di un contingente speciale esterno alla struttura di circa 300 poliziotti penitenziari".

Denunciate torture al carcere di Santa Maria Capua Vetere
Denunciate torture al carcere di Santa Maria Capua Vetere
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29 Settembre 2020 - 16.08


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Nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, il 6 aprile, è accaduto qualcosa di spaventoso. Manganellate, schiene sfregiate, denti rotti, occhi gonfi, contusioni di ogni ordine e grado. Chi ha potuto testimoniare quanto subito ha raccontato l’inferno in terra. Confermato dai video che certificano l’orrore”. 


Così su Facebook il deputato di Leu, Erasmo Palazzotto.
“Una totale sospensione dello Stato di Diritto – prosegue il post -attraverso una vera e propria spedizione punitiva per mano di un contingente speciale esterno alla struttura di circa 300 poliziotti penitenziari. Quelli massacrati sono cittadini sotto la custodia dello Stato. Garantire la loro dignità e incolumità è compito delle Istituzioni. La funzione del carcere, è bene ricordarlo, è quella di riabilitare e reinserire i detenuti nella società”.
“Quanto accaduto – continua – invece ha a che fare con l’annientamento della persona, con la mortificazione della sua dignità. In un momento storico in cui la pandemia ha isolato ulteriormente quel mondo, ritenuto ancor più corpo estraneo in una società che a fatica guarda alle carceri con la dovuta attenzione. Se n’è parlato poco, degli abusi di quel giorno. È del 14 aprile scorso l’esposto che l’associazione Antigone ha depositato alla Procura della Repubblica. Contro gli agenti di polizia penitenziaria in servizio per tortura e percosse. E contro i medici operanti nello stesso istituto per omissione di referto, falso e favoreggiamento”.

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La Magistratura farà il suo lavoro – conclude Palazzotto – A noi spetta il dovere di non abbassare la guardia rispetto alla necessità di conoscere la verità, e di condannare ogni atto che comprometta il rispetto dello Stato di Diritto che rende il nostro Paese una Democrazia. Il cui stato di salute passa obbligatoriamente anche dalle condizioni delle nostre carceri.

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