La stagione preferita per il Covid è l'autunno: ecco perché dobbiamo preoccuparci
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La stagione preferita per il Covid è l'autunno: ecco perché dobbiamo preoccuparci

Le basse temperature e l'alta velocità dei venti aumentano la sopravvivenza e la trasmissione delle particelle virali

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23 Settembre 2020 - 07.47


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Il clima influisce sulla diffusione del coronavirus SarsCov2 e l’autunno appena iniziato, e poi l’inverno non saranno d’aiuto nel frenarlo. Oltre a umidità, temperatura e velocità del vento, si è visto che un fattore critico per la trasmissione delle particelle infettive, contenute nelle goccioline di saliva emesse con la respirazione, è l’evaporazione.

Lo spiegano sulla rivista Physics of Fluids i ricercatori dell’Istituto americano di fisica, guidati da Dimitris Drikakis. I ricercatori hanno analizzato il legame tra l’evaporazione delle goccioline di saliva e le particelle di coronavirus con modelli informatici sulle dinamiche dei fluidi e l’effetto delle condizioni ambientali.
“Abbiamo visto che le alte temperature e una relativa bassa umidità aumentano i tassi di evaporazione delle goccioline di saliva contaminata, riducendo in modo significativo la sopravvivenza del virus”, spiega Talib Dbouk, uno dei ricercatori. Altri fattori importanti sono la distanza percorsa e la concentrazione di goccioline, anche ad alte temperature se l’umidità è alta, e la velocità del vento. Questi risultati potrebbero spiegare perchè la pandemia è aumentata a luglio in diverse città affollate del mondo, come Delhi, dove le temperature e l’umidità sono alte, e possono dare un allerta sulla possibilità di una seconda ondata con l’inizio dell’autunno e l’arrivo dell’inverno, dove le basse temperature e l’alta velocità dei venti aumentano la sopravvivenza e la trasmissione delle particelle virali.“

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