Dopo l'Umbria arriva il Piemonte a dichiarare guerra alle donne: stop alla pillola abortiva in day hospital
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Dopo l'Umbria arriva il Piemonte a dichiarare guerra alle donne: stop alla pillola abortiva in day hospital

L'assessore regionale Marrone vuole ribaltare le direttive del ministro Speranza: stop al farmaco in day hospital alla fine dell'emergenza Covid e ricovero obbligatorio.

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16 Settembre 2020 - 12.58


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“La proposta di Maurizio Marrone verrà portata prima in maggioranza per una valutazione da parte di tutti, essendo un tema che tocca le sensibilità individuali”.
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, frena sulla delibera dell’esponente FdI che, in contrasto con le linee guida nazionali, impone il ricovero per la somministrazione della Ru486. Le parole di Cirio arrivano dopo la telefonata preoccupata del ministro Francesco Boccia sul caso.
Dure anche le reazioni dell’opposizione: “Basta fare propaganda sulla pelle delle donne, Cirio prenda le distanze da quest’operazione” dice Francesca Frediani del Movimento5Stelle, mentre per Marco Grimaldi, di Luv, l’assessore leghista Icardi è ormai di fatto commissariato: “Il Piemonte guida la crociata contro la pillola Ru 486 e Marrone, mitomane in cerca di visibilità sul corpo delle donne,  si traveste da assessore alla Sanità”.

Critiche anche da parte della sindaca di Torino Chiara Appendino: “Non è la prima volta che qualche esponente politico decide di fare la sua becera propaganda sul corpo delle donne, entrando a gamba tesa sui temi dell’interruzione volontaria di gravidanza e delle sue modalità. Vorrei addirittura evitare di darge a Marrone visibilità, se non fosse che simili posizioni, in passato, hanno letteralmente distrutto l’esistenza di migliaia di famiglie e di donne.
Quindi lo dico in maniera molto chiara: sull’aborto, il diritto di scelta non si tocca” Le critiche riguardano anche il metodo: “Fermo restando che quanto dichiarato sino ad ora dall’Assessore dimostra una totale ignoranza tecnica sul tema, ci batteremo in ogni sede affinché la tutela delle donne e il loro diritto all’autodeterminazione vengano rispettati”.

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