Inchiesta sui fondi alla Lega: spunta una fiduciaria panamense in Svizzera

Secondo la procura di Milano, gli 800mila euro incassati dalla vendita dell'immobile passerebbero attraverso la schermatura di una fiduciaria panamense in Svizzera.

Fontana e Salvini
Fontana e Salvini
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12 Settembre 2020 - 12.27


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Prima la vicenda Fontana e adesso questa: pare che quando si approfondiscono al meglio storie fiunanziarie della Lega si debba passare sempre attraverso paradisi fiscali e Svizzera. Alla faccia di ‘prima gli italiani’.

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Ci sono nuovi dettagli all’interno dell’inchiesta Lombardia Film Commission, che ha portato all’arresto di tre commercialisti vicini alla Lega. Secondo la procura di Milano, gli 800mila euro incassati dalla vendita dell’immobile passerebbero attraverso la schermatura di una fiduciaria panamense in Svizzera. Un punto che gli inquirenti stanno cercando di chiarire, grazie a una rogatoria avviata nel paese elvetico per ricostruire il flusso di denaro. 
Salvini ad Avellino: “Non sono preoccupato” – Il passo avanti nelle indagini arriva il giorno successivo rispetto alle dichiarazioni del leader del Carroccio in merito all’arresto dei tre commercialisti. Durante un comizio ad Avellino, Salvini ha infatti risposto alla domanda di un giornalista dichiarando di non essere preoccupato “per la semplice ragione che non ci sono motivi per esserlo”.

 Anche nei giorni scorsi, l’ex Ministro dell’Interno si era speso in favore dei tre definendoli “persone oneste e corrette”, ribadendo però “piena fiducia nel lavoro di verifica che sta svolgendo la magistratura”. 

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 Anche il vicesegretario del partito Giancarlo Giorgietti – conoscente dei tre indagati – ha espresso “piena fiducia nei commercialisti e quindi nel percorso della giustizia”

 La Procura chiarisce: “Nessun microfono alla cena con Salvini e Calderoli” – Dalle autorità del capoluogo lombardo arriva anche una nota riguardante la cena del 29 maggio scorso tra Salvini, il senatore leghista Roberto Calderoli e i commercialisti Andrea Manzoni e Stefano Borghesi. “In relazione ad alcuni articoli apparsi sui giornali, la Procura di Milano precisa che, nel corso di quell’incontro, non era attivo nessun microfono o captatore informatico”, ha precisato il procuratore Francesco Grieco.

 Nel corso delle indagini, fanno sapere dalla Procura, “il captatore Trojan era attivo soltanto sui telefoni del commercialista Michele Scillieri e del presunto prestanome Luca Sostegni”. 

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 La compravendita con soldi pubblici – Secondo la ricostruzione dei pm, la Lombardia Film Commission avrebbe acquistato un immboile a Cormano, nel milanese, pagandolo 800mila euro, circa il doppio rispetto alla sua valutazione di mercato. Le indagini ipotizzano che la compravendita gonfiata sia stata utilizzata per impossessarsi in maniera illecita di denaro pubblico. 

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