A Cefalù 'appare' l'arcangelo Michele: il vescovo si infuria e vieta i pellegrinaggi
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A Cefalù 'appare' l'arcangelo Michele: il vescovo si infuria e vieta i pellegrinaggi

Un veggente sostiene di parlare con il santo che difese la fede da Satana. La gente ci crede e monsignor Giuseppe Marciante precisa: "Nessuna approvazione da parte delle autorità ecclesiastiche"

La statua di San Michele Arcangelo
La statua di San Michele Arcangelo
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1 Settembre 2020 - 15.39


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L’Arcangelo Michele è ricordato per aver difeso la fede in Dio contro le orde di Satana. Infatti, è rappresentato nelle vesti di guerriero, con una spada.

Il prossimo 29 settembre lo si festeggerà.

Intanto, l’Arcangelo si ritrova, non volendolo, al centro di una diatriba

.La cronaca locale racconta infatti che la diocesi di Cefalù scende in campo per chiarire che “è  fatto divieto di organizzare pellegrinaggi sul luogo indicato dalle presunte apparizioni dell’Arcangelo Michele nel territorio della parrocchia di Petralia Sottana è fatto altresì divieto di erigere edicole votive per il culto pubblico legate al suddetto fenomeno, senza il nulla osta dell’ordinario del luogo”. 

Perché? Lo spiega una nota del vescovo, monsignor Giuseppe Marciante:”E di ieri – dice il comunicato diffuso domenica – a notizia che Salvo Valenti dell’arcidiocesi di Palermo, dopo una nuova presunta ‘apparizione’ dell’Arcangelo Michele, ha raggiunto in pellegrinaggio Petralia Sottana con una croce di legno accompagnato da Gaetano Montalbano dell’arcidiocesi di Agrigento ‘per riportare i valori cristiani nel mondo e per fare abolire le leggi che offendono Dio e fanno soffrire l’Umanità'”.

Lette le motivazioni del pellegrinaggio, il vescovo “tiene a precisare che da quanto risulta, il ‘veggente’, Salvo Valenti, non gode di alcun riconoscimento e di nessuna approvazione da parte delle autorità ecclesiastiche competenti della sua arcidiocesi di Palermo, né della nostra diocesi, riguardo sue visioni, sogni e colloqui con San Michele Arcangelo”.

La nota chiarisce anche che “nel territorio di Petralia Sottana, comune della nostra diocesi, non è stato eretto alcun santuario dedicato a S. Michele Arcangelo come meta di relativi pellegrinaggi che vedano la partecipazione di presbiteri o fedeli della Chiesa cefaludense” e che “tali ‘pellegrinaggi’ sono iniziative di carattere esclusivamente personale, che rispondono a possibili esigenze spirituali di singoli individui, comunque non concordate né approvate dall’autorità ecclesiastica competente”.

In aggiunta alle tante riserve sulle presunte visioni, sui sogni e i colloqui con San Michele, la diocesi ricorda che ci sarebbero pure un fascio di violazioni delle norme legate alla diffusione del Covid 19. Il pellegrinaggio di domenica ha “violato le disposizioni della diocesi di Cefalù per il contenimento del contagio da Covid-19 del 13 maggio 2020 che vietano ogni forma processionale”.

La nota della Diocesi ha riportato alla realtà, magari con una preghiera silenziosa e rispettosa del distanziamento proprio a San Michele Arcangelo: Usi le sue doti di guerriero per combattere e vincere i Satana del nostro tempo, Covid compreso.

 

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