La storia infinita di un 43enne, ammalatosi a marzo di Covid e liberato solo oggi dopo 28 tamponi

Era stato ricoverato all'ospedale Giovanni XXIII il 31 marzo, poco dopo la morte del padre per coronavirus.

Covid 2019
Covid 2019
Preroll AMP

globalist Modifica articolo

21 Agosto 2020 - 09.29


ATF AMP

 Marco Carrara era stato ricoverato all’ospedale Giovanni XXIII il 31 marzo, poco dopo la morte del padre per coronavirus. In ospedale ha trascorso un mese e mezzo mentre un altro lo ha passato alla clinica San Francesco. Lì le sue condizioni sono peggiorate ed è quindi tornato al Giovanni XXIII. L’8 giugno ha iniziato la riabilitazione alla Fondazione Piccinelli d Scanzorosciate, sempre in provincia di Bergamo. 

Top Right AMP

Il 24 luglio tamponi ancora positivi – Il 24 luglio è stato dimesso ma, come ha raccontato lui stesso, non poteva tornare a casa “perché i tamponi erano ancora positivi”. Così si è messo in quarantena nell’appartamento del padre: nessun contatto con la moglie e i due figli che ha potuto riabbracciare solo ora, mentre le campane del paese suonavano a festa per la sua guarigione definitiva. 

Il desiderio ora? “Rimanere a casa” –  Durante questi mesi, in risposta a una mail che gli aveva inviato, il premier Conte “attraverso la sua segretaria mi ha fatto le condoglianze per la morte di mio padre e a me gli auguri”. Poi c’è stata una telefonata del vicario generale del Papa, Angelo Comastri, e del vescovo di Bergamo Francesco Beschi. Adesso “vorrei andare al cimitero a trovare i miei genitori, poi per qualche giorno rimanere a casa con i miei figli e mia moglie”, ha detto a L’Eco di Bergamo.

Dynamic 1 AMP

 

FloorAD AMP
Exit mobile version