Obbligo di tampone per chi rientra da Spagna, Grecia, Croazia e Malta: Speranza firma l'ordinanza

Ma si registrano già problemi: i tamponi non sono ancora disponibili negli aeroporti, caos anche per le mascherine sugli aerei

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13 Agosto 2020 - 14.54


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A poche ore dall’entrata in vigore dell’ordinanza del Ministro della Salute Speranza che impone il tampone a chi arriva da Spagna, Grecia, Croazia e Malta, si registra già una situazione caotica: i tamponi rapidi per porti e aeroporti non saranno disponibili per almeno altre 24-48 ore, ma l’ordinanza prevede già l’isolamento fiduciario dei viaggiatori che devono chiamare il distretto sanitario di competenza e attendere entro le 48 ore l’effettuazione del tampone e poi l’esito (non rapido).
Raffaele Donini, assessore regionale alla sanità dell’Emilia Romagna, ha emesso un’ordinanza nella quale ha annunciato di aver concordato con il Ministero della Salute che nella Regione non sarà necessario attendere in isolamento nè l’effettuazione del tampone né il suo esito. Una “interpretazione” che  (non si capisce perché) prevederebbe un trattamento diverso per chi sbarca in Emilia-Romagna.
Le mascherine di stoffa non vanno bene: per salire su un volo di durata superiore alle 4 ore i passeggeri, bambini compresi, devono indossare mascherine chirurgiche oppure le FFP2 o FFP3, da cambiare ogni 4 ore. Questa mattina a Fiumicino, all’imbarco del volo per New York, la compagnia l’ha fedelmente applicata fermando al gate i passeggeri che indossavano le mascherine di comunità. Confusione e panico al momento dell’imbarco anche perché, una volta nell’area partenza, dove ci si può procurare una (anzi più) mascherine chirurgiche da poter indossare e cambiare durante il volo? “A terra non è rimasto nessuno, il nostro personale è riuscito a fornire una mascherina chi non ne aveva a disposizione o non è riuscito a procurarsela – dicono dall’Alitalia – ma la compagnia non ne ha a sufficienza da fornire a tutti i passeggeri e più volte abbiamo sollecitato a predisporre negli aeroporti internazionali luoghi dove i passeggeri possano rifornirsi”.
Cosa dice l’ordinanza
Chi entra in Italia da Croazia, Grecia, Malta o Spagna e che è stato lì nell’arco dei 14 giorni precedenti (non solo per un soggiorno ma anche per un transito), deve fare il test tampone per accertare o meno il contagio da Sars-Cov-2.
I passeggeri hanno l’obbligo di presentare al vettore, 72 ore prima dell’ingresso in Italia, i risultati di un test (molecolare o antigenico) effettuato attraverso un tampone e che deve risultare negativo. In alternativa, nel caso in cui ce ne sia la possibilità, c’è l’obbligo di effettuare il test al momento dell’arrivo in aeroporto, nel porto o nell’area di confine, oppure, entro 48 ore dall’arrivo in Italia, presso l’azienda sanitaria locale di riferimento. In attesa del test è necessario sottoporsi a un isolamento fiduciario.
Tutti coloro i quali arrivano da Croazia, Grecia, Malta o Spagna sono obbligate a comunicare, una volta in Italia, il loro arrivo al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio. Nel caso in cui insorgano sintomi legati al Covid-19 c’è l’obbligo di segnalarlo alle aziende sanitarie attraverso i numeri telefonici dedicati e di sottoporsi, secondo le determinazioni, all’isolamento.

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