Il Cts raccomandò al Governo la zona rossa per Alzano e Nembro già il 3 marzo
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Il Cts raccomandò al Governo la zona rossa per Alzano e Nembro già il 3 marzo

Il lockdown per quelle zone arrivò solo 4 giorni dopo, il 7 marzo. Ecco la ricostruzione di quanto avvenuto

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7 Agosto 2020 - 09.06


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Non erano stati desecretati insieme agli altri atti del Comitato Tecnico Scientifico sul lockdown, ma in seguito a una richiesta di accesso da parte del consigliere regionale di Azione Niccolò Carretta, anche i documenti relativi alle zone rosse di Alzano Lombardo e Nembro sono stati resi di pubblico dominio. 
Ne emerge che il 3 marzo scorso, il Cts proponeva di “adottare le opportune misure restrittive già adottate nei comuni della zona rossa anche in questi due Comuni al fine di limitare la diffusione dell’infezione nelle aree contigue”. L’invito era rivolto al governo, dopo la crescita impetuosa dei contagi che era stata comunicata dalla Regione Lombardia all’Istituto Superiore della Sanità.
La notizia, comunque, era già nota e il premier Conte la commentò così in un’intervista al Fatto: “Mi permetta di ricostruire cronologicamente i passaggi. La sera del 3 marzo il Comitato tecnico scientifico propone per la prima volta la possibilità di una nuova zona rossa per i comuni di Alzano Lombardo e Nembro. Ormai vi erano chiari segnali di un contagio diffuso in vari altri comuni lombardi, anche a Bergamo, a Cremona, a Brescia. Una situazione ben diversa da quella che ci aveva portato a cinturare i comuni della Bassa Lodigiana e Vo’ Euganeo. Chiedo così agli esperti di formulare un parere più articolato: mi arriva la sera del 5 marzo e conferma l’opportunità di una cintura rossa per Alzano e Nembro. Il 6 marzo, con la Protezione civile, decidiamo di imporre la zona rossa a tutta la Lombardia. Il 7 marzo arriva il decreto”. 

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