Ci sono stati più di 380 casi in un giorno, una soglia che ha fatto preoccupare anche il Comitato Tecnico Scientifico: il rilassamento è ormai dilagante, le mascherine un optional, il distanziamento sociale inesistente in molte, troppe occasioni. Il microbiologo Andrea Crisanti invita alla prudenza: “Non bisogna agitarsi, perché è giusto vivere un periodo di rilassamento dopo le difficoltà del lockdown, ma la vigilanza va mantenuta”.
“Il virus non se ne è andato, cosa che del resto ci aspettava perché è in linea con un fenomeno importante come la pandemia da coronavirus. Il livello di guardia deve rimanere alto, sia nella popolazione che nelle autorità – commenta Crisanti – Quello che può succedere se non stiamo attenti lo vediamo ogni giorno, ossservando la situazione di altri Paesi, anche molto vicini a noi”.
“Bisogna in qualche modo difendersi da questa narrativa degli extracomunitarti che portano il virus” ha detto Crisanti: “Queste persone sono state lasciate sole durante l’epidemia, non gli hanno fatto i test. Ora però si scopre che vengono infettati, cosa che però succedeva fin dall’inizio. Sono stati abbandonati a se stessi a suo tempo, ad esempio non ho notizia di un’analisi condotta a tappeto sui centri per migranti. Io però avevo sollecitato al Veneto un’analisi dei richiedenti asilo già il 30 di marzo”.
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