Ancora in aumento i contagi, solo una Regione senza nuovi casi
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Ancora in aumento i contagi, solo una Regione senza nuovi casi

Persiste una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti, talvolta associati all'importazione di casi da Stati esteri.

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31 Luglio 2020 - 16.06


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Dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus in Italia si sono registrati 247.000 casi, con un aumento di 379 contagi in più rispetto a ieri. Le vittime sono 9, i tamponi effettuati 68.444, in ulteriore aumento di quasi 7 mila rispetto a ieri. I nuovi casi si registrano soprattutto in Veneto (+117) e in Lombardia (+77). Una sola regione senza nuovi contagiati, la Valle d’Aosta.
Persiste una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti, talvolta associati all’importazione di casi da Stati esteri. Il numero di nuovi casi di infezione sebbene rimanga nel complesso contenuto mostra una tendenza all’aumento.

La situazione nelle Regioni 

“Oggi firmo un’ordinanza che proroga tutte le misure fino al 15 di ottobre, la data di scadenza dello stato emergenziale, e lascia una ‘finestra’ per l’8 agosto” in relazione al dpcm che sarà emanato dal Governo. Lo annuncia il governatore del Veneto Luca Zaia. “Siccome immagino ci saranno novità in campo crocieristico e anche rispetto ad altri settori – spiega, sottolineando che il Veneto sta ragionando su un protocollo e linee guida sperimentali per le crociere -abbiamo lasciato la finestra dell’8 agosto: se non accade nulla andiamo avanti sino a metà ottobre”.

Per il governatore del Veneto “clinicamente in questo momento non siamo in emergenza”. “Abbiamo beccato i 131 positivi – spiega Zaia riferendosi ai nuovi casi di positività al Covid, tra i quali i 132 positivi (131 migranti e un mediatore culturale) riscontrati nel Centro di accoglienza dell’ex Caserma Serena di Casier, nel Trevigiano. – perché avevamo trovato tre sintomatici”. Zaia sottolinea che i focolai in Veneto sono complessivamente 45.

La comunità “deve avere la tranquillità” che dal Centro migranti di Casier “non si può uscire e non si può entrare per andarsi a prendere il virus” ha precisato Zaia. “I veneti hanno trascorso mesi chiusi in casa – puntualizza, alludendo alle proteste di alcuni migranti per l’isolamento – non capisco perchè questi signori stiano già alzando la voce perchè vogliono uscire. Qui si vede se esiste lo Stato oppure no”.
Per Zaia “resta sottinteso che strutture come l”ex caserma Serena e altre che ha il Veneto devono essere dismesse. E’ ormai certificato che questo sistema di ospitalità è fallimentare, lo è socialmente, culturalmente, sanitariamente, economicamente, in tutti i sensi”.

Complessivamente in Veneto sono stati fatti 1.228.224 tamponi nella Regione finora e il totale dei positivi da inizio pandemia ha raggiunto quota 20.120. Le persone in isolamento sono 3.740, 136 in più rispetto a ieri. I ricoverati sono 117 (31 positivi, i restanti negativi), in terapia intensiva restano 6 persone e i morti sono cresciuti di una unità rispetto a ieri (il totale è di 2.074). I dimessi, infine, sono 6 in più.

Preoccupa anche la situazione in Piemonte dove nell’ultima settimana i nuovi casi di positività al Covid-19 sono quasi raddoppiati a causa del focolaio fra gli stagionali di Saluzzo e dei casi importati da altre Regioni e dall’estero come ha riferito il presidente della Regione, Alberto Cirio, in occasione della firma del protocollo con i sindacati per la nascita di un Tavolo permanente sulla sanità. I dati saranno contenuti nel report sull’ultima settimana che il ministero della Salute trasmetterà oggi sul monitoraggio della Fase due.

“L’Rt medio – ha chiarito Cirio – è rimasto sotto l’1. I nuovi casi sono passati dai 35 della scorsa settimana (13-19 luglio, ndr) ai 73 della settimana compresa fra il 20 e il 26 luglio. Sono numeri che riportano il Piemonte ai livelli della prima metà di luglio”. “L’incremento – ha spiegato – è dovuto a un focolaio importante a Saluzzo, con 16 casi asintomatici in una comunità che accoglie tra gli altri anche stagionali della frutta, e altri 12 casi (di cui 7 sintomatici e 5 asintomatici) importati, 9 dei quali dall’estero”.

In Sardegna intanto salgono a 1.404 i casi di positività al Covid-19 accertati dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale si registrano 10 casi positivi, riconducibili a migranti arrivati nell’Isola nei giorni scorsi. Resta invariato il numero delle vittime, 134. In totale sono stati eseguiti 106.345 tamponi. I pazienti ricoverati in ospedale sono tre, nessuno in terapia intensiva, mentre 30 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.234 pazienti guariti, più altri 3 guariti clinicamente. Sul territorio, dei 1.404 casi positivi complessivamente accertati, 261 sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 116 nel Sud Sardegna, 61 a Oristano, 83 a Nuoro, 883 a Sassari.

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