In arrivo temperature roventi, l'allarme di Coldiretti: "Colture a rischio"
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In arrivo temperature roventi, l'allarme di Coldiretti: "Colture a rischio"

A causa dell'alta pressione dell’Anticiclone Nord-Africano l'intera Penisola sarà investita da un caldo rovente, con temperature comprese tra i 31 e i 36 gradi

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29 Luglio 2020 - 10.20


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Siamo nel momento più caldo dell’estate 2020: a causa dell’alta pressione dell’Anticiclone Nord-Africano l’intera Penisola sarà investita da un caldo rovente, con temperature comprese tra i 31 e i 36 gradi e picchi che, al Centro Sud, potrebbero sfiorare i 40. Nessuna tregua neanche di notte: le minime non scenderanno infatti sotto i 20-22 gradi. La Coldiretti lancia l’allarme: “Con il caldo il livello del Po e le colture sono a rischio”.
“Sono crollati del 24% i livelli del Po a fine luglio rispetto allo stesso periodo del 2019 mentre i maggiori laghi del Nord, che servono a dissetare i campi della pianura padana, dove si produce un terzo del Made in Italy agroalimentare nazionale, sono in affanno su valori ben al di sotto della media, mentre sono in forte deficit da mesi i bacini del centro-sud – si legge in una nota – Il Po al Ponte della Becca (Pavia), alla confluenza con il Ticino, è crollato a 2,84 metri sotto lo zero idrometrico e l’Autorità di bacino ha evidenziato il rischio di un apporto idrico non sufficiente per le colture. Intanto la riduzione delle portate del fiume ha provocato un aumento della risalita dell’acqua salata del mare verso l’interno del delta aggravando il rischio di inaridimento dei terreni”.
Situazione grave anche nel Centro Italia: “Nelle Marche – evidenzia ancora l’associazione – i bacini hanno perso un milione di metri cubi d’acqua in una settimana, scendendo a circa 43 milioni, mentre resistono Lazio, Abruzzo, Sardegna. Al Sud resta critica la situazione in Sicilia e continuano a diminuire le riserve idriche negli invasi di Puglia dove le riserve di acqua sono scese sotto i 118 milioni di metri cubi (-91 milioni rispetto al 2019) e in Basilicata dove sono rimasti circa 291 milioni (-64,26 milioni rispetto al 2019)”.
“Con l’innalzamento delle temperature – continua la Coldiretti – crescono i timori per scottature e bruciature su frutti ed ortaggi e diventa più difficile il lavoro di raccolta. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi che hanno causato una perdita in Italia di oltre 14 miliardi di euro nel corso del decennio tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali”.

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