I preti, quelli che fanno male alla Chiesa: organizza un rosario contro la legge contro omotransfobia
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I preti, quelli che fanno male alla Chiesa: organizza un rosario contro la legge contro omotransfobia

Il prete della chiesa di San Giuseppe nel Tarantino promuove una preghiera per bloccare "l'ingiusto e perverso disegno di legge contro l'omotransfobia".

Lizzano si ribella
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15 Luglio 2020 - 09.15


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Succede a Lizzano, cittadina in provincia di Taranto. Come racconta Anna Puricella su Repubblica Bari: Il “rosario per la famiglia” era stato voluto dal parroco della chiesa San Nicola, e comunicato con un post sui social (poi rimosso) con cui invitava la comunità a un momento di preghiera dopo la consueta celebrazione, mirato all’intercessione divina contro l’approvazione del ddl Zan: “Per offrire al Signore il nostro contributo per bloccare l’ingiusto e perverso disegno di legge Zan-Scalfarotto-Boldrini contro l’omotransfobia”.
I cittadini di Lizzano, però, cominciano a far rimbalzare quell’annuncio di bacheca in bacheca, e decidono di radunarsi davanti alla chiesa per protestare. Fra di essi c’è anche Francesca Cavallo, l’autrice bestseller delle ‘Storie della buonanotte per bambine ribelli’, che è originaria di Lizzano.
È proprio lei a raccontare quanto accade momento per momento, attraverso la sua pagina Facebook, fino a denunciare che davanti alla chiesa sono arrivati i carabinieri, che chiedono i documenti ai manifestanti: “Molti sono giovanissimi, tutti sono qui pacificamente e distanziati”. Le forze dell’ordine sono state chiamate dallo stesso parroco, che all’interno, nel frattempo, manda avanti la preghiera insieme con i fedeli. La svolta arriva quando davanti alla chiesa si presenta la sindaca Antonietta D’Oria (eletta con una lista civica).

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Tiene testa ai carabinieri difendendo il diritto dei cittadini a manifestare, e di fronte al loro difendersi dietro ragioni di sicurezza, chiede: “Allora prendete quelli che stanno dentro – riferendosi proprio ai parrocchiani – perché è una vergogna per Lizzano, Lizzano è un paese democratico”.

Non è successo, i carabinieri si sono allontanati ma quanto accaduto ha destato l’attenzione di tutta Italia, fino a far intervenire il blogger ‘Il Signor distruggere’ (pagina Facebook che supera un milione di adesioni): “Ricorda ai carabinieri che l’Italia non è il Vaticano e che è un diritto dei cittadini manifestare”. Il suo plauso, quindi, va alla prima cittadina e alla sua fermezza, e a lui si accodano le centinaia di persone che commentano il suo post e il video che riprende le parole di D’Oria: “Una donna fantastica – scrive qualcuno – mi sono commossa”.

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