L'Italia si inchina a Bergamo. Mattarella: "Qui c'è il Paese che ha pianto"
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L'Italia si inchina a Bergamo. Mattarella: "Qui c'è il Paese che ha pianto"

Parla il presidente della Repubblica in una sorta di funerale di Stato delle vittime del Covid-19, prima della Messa da Requiem di Donizetti

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29 Giugno 2020 - 07.07


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“Ricordare significa riflettere, seriamente, con rigorosa precisione, su ciò che non ha funzionato, sulle carenze di sistema, sugli errori da evitare di ripetere”. Sono le parole più intense pronunciate da Sergio Mattarella, per testimoniare un intero Paese che “si inchina a Bergamo”. È una sorta di funerale di Stato delle vittime del Covid-19, ad oggi quasi 35 mila in Italia. La Messa da Requiem di Donizetti, al cimitero monumentale di Bergamo, viene preceduta dall’esecuzione dell’Inno nazionale e dal discorso, sobrio, conciso, del presidente della Repubblica.

Dolore, ricordo, riflessione, ma anche reazione, ripartenza. Il dramma non può essere una parentesi, “ci ha cambiato”, afferma il capo dello Stato, ha lasciato “cicatrici indelebili”, soprattutto a Bergamo, la città più colpita, ma in tutta Italia. 

La cerimonia avviene in un contesto difficile. Ci sono i parenti delle vittime che protestano, espongono cartelli, si sentono abbandonati, alcuni di loro hanno già fatto ricorso in tribunale per chiedere giustizia. C’è Luca Fusco, portavoce del comitato ‘Noi denunceremo’ che aveva contestato ieri l’annunciata presenza del presidente della Regione Attilio Fontana. Il governatore è sotto scorta da quando sono apparse sui muri scritte di ‘Fontana assassino’ e su Facebook scrive: “L’unico assassino è questo maledetto virus, non si troverà pace fomentando sterili vendette, non si supereranno le difficoltà di oggi senza guardare insieme al domani”. 

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Presenziano 324 sindaci dei Comuni della provincia, in rappresentanza dei loro cittadini, per un omaggio a quei morti che non hanno nemmeno potuto avere un funerale. L’immagine della fila di camion dell’esercito che portano le bare dei defunti in altre città perché a Bergamo non c’è più posto al cimitero e al crematorio resta indelebile nella memoria di tutti.

 

“Fare memoria – dice Mattarella – significa anzitutto ricordare i nostri morti e significa anche assumere piena consapevolezza di quel che è accaduto. Senza cedere alla tentazione illusoria di mettere tra parentesi questi mesi drammatici per riprendere come prima. Significa allo stesso modo rammentare il valore di quanto di positivo si è manifestato. La straordinaria disponibilità e umanità di medici, infermieri, personale sanitario, pubblici amministratori, donne e uomini della Protezione civile, militari, Forze dell’Ordine, volontari. Vanno ringraziati: oggi e in futuro”.

Mattarella, accompagnato dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori e dal Governatore lombardo Attilio Fontana, poco prima dell’inizio del Requiem ha visitato il cimitero e ha deposto una corona sulla lapide, davanti alla Chiesa di Ognissanti, su cui è incisa una preghiera in forma di poesia di Ernesto Olivero, fondatore del Servizio missionario giovani. “La strada della ripartenza è stretta e in salita. Va percorsa con coraggio e determinazione. Con tenacia, con ostinazione, con spirito di sacrificio. Sono le doti di questa terra, che oggi parlano a tutta l’Italia per dire che insieme possiamo guardare con fiducia al nostro futuro”, ha aggiunto. “Da quanto avvenuto dobbiamo uscire guardando avanti. Con la volontà di cambiare e di ricostruire che hanno avuto altre generazioni prima della nostra”. 

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L’orchestra e il coro del Donizetti Opera festival, distanziati e indossando le mascherine, esegue il Requiem in un clima di commozione – diversi orchestrali hanno perso i familiari a causa del virus.  Mattarella aveva promesso il 2 giugno, quando si era recato a Codogno (Lodi), e ha mantenuto la parola, di tornare nei luoghi del dolore. “Un vuoto che niente potrà colmare” insiste Mattarella, che invita a non perdere di vista l’obiettivo di ricostruire e ricominciare. “La strada della ripartenza è stretta e in salita. Va percorsa con coraggio e determinazione. Con tenacia, con ostinazione, con spirito di sacrificio”.

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