Sileri: "Servono assunzioni per recuperare gli interventi sanitari saltati per il Covid"
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Sileri: "Servono assunzioni per recuperare gli interventi sanitari saltati per il Covid"

Il viceministro della Salute durante un intervento a Class Cnbc: "In Italia ci sono 12 milioni di esami radiologici non fatti e "mezzo milione di interventi chirurgici saltati"

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20 Giugno 2020 - 15.43


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Non c’è solo il coronavirus: in Italia tanti hanno bisogno di cure e tanti sono rimasti appiedati per l’emergenza coronavirus.
E adesso è arrivato il momento di riorganizzare il sistema sanitario.

In Italia ci sono “12 milioni di esami radiologici non fatti” e “mezzo milione di interventi chirurgici saltati” nelle settimane in cui la sanità ‘extra-Covid’ si è fermata per concentrare ogni energia sul superamento dell’emergenza coronavirus.
Lo ha sottolineato il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, durante un intervento a Class Cnbc.

“Sicuramente un recupero sugli interventi in ospedale è urgente”, ha affermato, indicando come soluzione prioritaria le assunzioni di personale sanitario.

“E’ chiaro che già estendere, come alcune Regioni stanno facendo, il tempo per le visite, utilizzando a volte anche sabati e domeniche, è un passo in avanti. Ma è solo un inizio – ha avvertito Sileri – Bisogna immettere nuove energie nel sistema, proseguendo con quanto è stato fatto durante l’emergenza: assunzione di medici, infermieri e operatori socio sanitari, da far rimanere all’interno del Servizio sanitario nazionale. Un’altra cosa che andrà rivista, a mio avviso, è il Dm70. Questo è un progetto di più lunga gittata – ha precisato – ma forse abbiamo ridotto troppo i posti letto e troppo poco è stato fatto sul territorio negli anni scorsi, a causa dei mancati finanziamenti, o sotto finanziamenti o tagli, come li vogliamo chiamare”.

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Per realizzare queste misure, ha spiegato il viceministro, “occorre intensificare l’opera di dialogo con le Regioni” in modo da definire “strategie comuni. Devono esserci Linee guida centrali” indicate dal Governo, “che le Regioni applicano in base alle rispettive possibilità ed esigenze”.

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