Ingroia: "Napolitano cercò un canale con me tramite Ezio Mauro". Il giornalista smentisce

Mauro smentisce Ingroia anche sul nome di Palamara: "Nessuno (durante l'incontro a Repubblica con Ingroia ndr) mi ha mai fatto il nome di Palamara".

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19 Giugno 2020 - 15.29


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“Anche in questo caso Nino Di Matteo dimostra di avere buona memoria al contrario del ministro Bonafede, ricordando un episodio da me, peraltro, raccontato. Fu per me stupefacente che in pieno scontro col Quirinale per il famoso conflitto di attribuzioni, il Capo dello Stato, presidente Napolitano, mi mandasse un’ambasciata attraverso il Direttore di Repubblica Ezio Mauro, con la quale mi chiedeva se si poteva trovare un “accordo” per evitare il conflitto davanti alla Corte Costituzionale”. E’ quanto dice all’Adnkronos l’ex Procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia commentando quanto detto ieri dal consigliere del Csm Antonino Di Matteo durante l’audizione davanti alla Commissione nazionale antimafia parlando del processo sulla trattativa Stato-mafia, quando i pm palermitani, tra cui appunto Di Matteo mentre Ingroia aveva coordinato l’inchiesta, andarono a interrogare l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

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Ha detto Di Matteo all’Antimafia, presieduta da Nicola Morra: “Se non ricordo male, a un certo punto nel momento più aspro della polemica dovuta al conflitto di attribuzione Antonio Ingroia, che all’epoca era ancora alla Procura di Palermo e conduceva le indagini con noi, disse, a me e all’allora procuratore Messineo, una cosa buttata lì, anche perché noi l’abbiamo subito stoppato, io all’inizio pensavo che scherzasse, disse che a Roma aveva incontrato un noto giornalista, il direttore di un noto quotidiano, che gli aveva detto che dal Quirinale volevano sapere se c’era la possibilità di un qualche contatto con la Procura di Palermo, per risolvere questa situazione, e in quel caso il punto di collegamento poteva essere sperimentato dal dottor Palamara”

Di Matteo, a seguito di un riferimento al processo sulla Trattativa Stato-mafia, ha richiamato anche le “critiche anche feroci ricevute da tutte le fazioni politiche, critiche particolarmente virulente nel momento in cui la vicenda si intrecciò con quella delle conversazioni di Napolitano”. “Io pensavo che Antonio scherzasse, sia io sia Messineo, e Ingroia era d’accordo, ‘stiamo scherzando, questi vogliono fare una trattativa sulla trattativa’, questa fu una battuta. Fu una cosa estemporanea, ricordo che fece il nome come possibile mediatore di Palamara. In quel momento – ha spiegato Di Matteo – non capivo cosa potesse entrarci con le vicende del procedimento sulla trattativa Stato-mafia e con le rimostranze del Quirinale. Questo è un dato di fatto. Non sono mai più tornato con Ingroia, su questa cosa ma ricordo questo riferimento estemporaneo, credo che il direttore a cui aveva fatto riferimento Ingroia fosse l’allora direttore di Repubblica Ezio Mauro, ma Ingroia potrebbe essere più preciso”.

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Ed ecco la replica di Ingroia, all’Adnkronos: “La cosa ancor più sorprendente per me fu che fra gli “ambasciatori” indicati da Napolitano come suoi “portavoce” per un ipotetico incontro ci fosse proprio il dottor Luca Palamara che, in quanto Presidente dell’associazione nazionale magistrati, avrebbe dovuto essere tutt’al più un “portavoce” della magistratura, e quindi nostro, e non certo della politica, e cioè del Presidente Napolitano – dice l’ex pm che oggi fa l’avvocato – Poi la cosa non ebbe ulteriori sviluppi probabilmente per la mia risposta”.

“Di fronte infatti all’anomalia di tutta la vicenda fu molto chiara la mia posizione espressa al direttore di Repubblica di allora Ezio Mauro, quando gli dissi che noi alla Procura di Palermo rispettavamo sempre le regole, e su questo non poteva esserci alcun margine di “trattativa”,’ e sarebbe stato bene che il Quirinale rinunciasse alle proprie posizioni insostenibili. Forse proprio per questo nessuno mi fece più proposte del genere”, ha aggiunto ancora l’ex Procuratore capo di Palermo Antonio Ingroia.
Ma Mauro smentisce Ingroia anche sul nome di Palamara: “Nessuno (durante l’incontro a Repubblica con Ingroia ndr) mi ha mai fatto il nome di Palamara, un nome che ho scoperto più tardi leggendo le cronache dei giornali e che al momento non conoscevo”.

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