Oggi gli insegnanti italiani hanno scioperato. I sindacati chiedono più risorse
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Oggi gli insegnanti italiani hanno scioperato. I sindacati chiedono più risorse

Flash mob, manifestazioni ed iniziative in tutta Italia, "proclami sulla centralità dell’istruzione, ma non seguono i fatti"

Sciopero insegnanti
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8 Giugno 2020 - 12.55


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Nell’ultimo giorno di scuola con la didattica a distanza nella gran parte delle regioni italiane, i sindacati delle scuola hanno indetto uno sciopero di tutto il personale. Flash mob, manifestazioni ed iniziative in tutta Italia, dalle 11 alle 13 anche davanti al ministero dell’Istruzione a Roma.

Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda lamentano il fatto che si facciano proclami sulla centralità dell’istruzione che poi – sostengono – non vengono seguiti da stanziamenti congrui, la mancata stabilizzazione dei precari “che da anni contribuiscono in maniera fondamentale al funzionamento della scuola italiana”, ‘classi pollaio’ destinate, a loro dire, a rimanere tali anche alla ripresa della scuola a settembre. 

Ad eccezione dell’aggiornamento delle graduatorie dei supplenti, i sindacati si vedono contrari a tutte le altre decisioni del governo sulla scuola. In particolare, criticano la mancanza di disponibilità rispetto alla richiesta di un potenziamento degli organici del personale docente e Ata “la cui necessità – spiegano – è resa evidente dai contenuti del documento con cui il Comitato tecnico scientifico indica le misure indispensabili per il riavvio delle attività didattiche in presenza”.

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Non accolte, dicono i sindacalisti, le richieste da loro avanzate per garantire il rigoroso rispetto del limite di 20 alunni per classe e la promozione di modifiche normative che sottraggano i dirigenti scolastici da responsabilità in merito alla manutenzione degli edifici; insoddisfatti sono Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda anche rispetto alla mancata previsione di un concorso riservato agli assistenti amministrativi facenti funzioni di Direttori dei servizi generali amministrativi. “Tutto questo – dicono infine Sinopoli, Gissi, Turi, Serafini e Di Meglio – si aggiunge alla mancata attuazione degli impegni che avrebbero consentito a molti precari con almeno 3 anni di servizio una stabilizzazione del rapporto di lavoro già il prossimo settembre, come non vi è alcuna certezza sulle risorse da destinare al rinnovo del contratto per il triennio 2019-2021”.

“Il Governo non sottovaluti la protesta forte e legittima di oggi del mondo della scuola” scrive su twitter la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, “apra subito un confronto serio con i sindacati per garantire la riapertura in assoluta sicurezza delle scuole, rafforzando le assunzioni ed investendo più risorse. Il futuro del Paese dipende dalla nostra scuola”.

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