Quando se ne andrà il virus dalla Lombardia? L'Osservatorio sulla salute stima una data
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Quando se ne andrà il virus dalla Lombardia? L'Osservatorio sulla salute stima una data

L'Osservatorio sulla salute nelle Regioni ha stimato che, sulla base dei dati attuali, la Lombardia dovrebbe arrivare a zero contagi e uscire quindi dall'emergenza durante l'estate

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19 Maggio 2020 - 14.43


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È purtroppo chiaro che, nell’eventualità che l’andamento del contagio si mantenga stabile, sarà la Lombardia l’ultima Regione italiana a liberarsi del Coronavirus. L’Osservatorio sulla salute nelle Regioni ha stimato che, sulla base dei dati attuali, la Lombardia dovrebbe arrivare a zero contagi e uscire quindi dall’emergenza il 13 agosto. Ma come precisa Walter Ricciardi, coordinatore dell’Osservatorio, la previsione “non tiene conto di quanto potrà accadere con le riaperture previste dall’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri”.
Perché la fase 3 preoccupa non poco gli addetti ai lavori: già ieri il professor Massimo Galli aveva spiegato che “molte persone si siano chiuse in casa, l’8 marzo, con l’infezione. E l’hanno trasmessa in famiglia. Sappiamo che i positivi sono dieci volte tanto quelli trovati. Ora tutti usciranno di casa, senza avere una diagnosi definita e precisa. E questo potrebbe far aumentare il numero dei contagiati. Se ogni giorno vediamo molti casi in Lombardia è perché finalmente molte persone stanno ottenendo un tampone, non sono nuove infezioni, ma la coda di quello che non si è visto”.
“L’unico strumento diagnostico che funziona – sottolinea Galli – è il tampone. Non faccio previsioni su cosa potrà succedere in questi giorni: dico che negli ultimi giorni abbiamo avuto una pressione sugli ospedali bassissima e abbiamo ricoverato pochissimo. E questo è un segnale importante. Deve però essere chiara una cosa: non sarà facile riaprire con una epidemia ancora in corso”.

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“La convivenza con questo virus sarà lunga – precisa l’esperto – bisognava ripartire. Io ho ancora qualcuno che è positivo al tampone dal 28 febbraio, ci sono persone che hanno lunghissimi tempi di eliminazione del virus. Per questo bisogna fare molta attenzione”.

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