Governo e Iss bloccano le Regioni: "Prima del 18 maggio impensabile aprire"

Il Ministro Boccia ha impugnato il provvedimento di Bolzano con cui già da lunedì si aprivano ristoranti, musei e bar.

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9 Maggio 2020 - 08.33


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Impensabile riaprire prima del 18 maggio, con buona pace di quelle Regioni che volevano andare per conto loro. Il Governo, appoggiato dall’Istituto Superiore di Sanità, ha ribadito la sua linea e bloccato chi si era spinto troppo in là, come il governatore altoatesino Armo Kompascher la cui legge per riaprire negozi, bar, ristoranti, parrucchieri e musei a Bolzano è stata impugnata da Boccia, dopo quanto già accaduto nella Calabria di Jole Santelli. 
Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, ha ribadito: “È importante che il Paese riparta, ma il virus non ha cambiato né identità né caratteristiche. Violare le regole di comportamento per la prevenzione del contagio, dunque, potrebbe facilitarne la circolazione. Dobbiamo gestire con grande attenzione e gradualità la fase delle riaperture. Nessuna fuga in avanti, ci vuole ancora tanta responsabilità altrimenti finiremo col vanificare i sacrifici fatti finora”. 
Il governo, probabilmente a metà della prossima settimana, tirerà dunque le somme e predisporrà il nuovo Dpcm. Ma questo blocco è destinato a scontrarsi con la caparbietà di quei governatori che invece premono per aprire tutto e subito: “Mi sento con i colleghi presidenti” dice dal Veneto Luca Zaia: “C’è condivisione rispetto al fatto che il 1 giugno è una data troppo distante per ristoranti e bar in primis”. Zaia denuncia inoltre “un’area di incertezza paurosa” sulle Fase 2: “Non c’è programmazione. Se il Governo dicesse che si apre il 18 maggio tutti accenderebbero i motori. Ma il 18 potrebbe presentarsi Conte e fare un Dpcm che chiude altre due settimane”.
In Lombardia invece Attilio Fontana, visti i Navigli pieni a Milano, parla di “momento delicatissimo: i cittadini, che hanno capito di dover rispettare le regole del lockdown, mi auguro rispettino anche quelle necessarie nella Fase 2”.
E fa marcia indietro rispetto a giovedì anche il governatore della Liguria Giovanni Toti. “L’obiettivo della riapertura complessiva è più il 18 maggio che non prima”.
Il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini torna invece a chiedere che dal 18 maggio le Regioni possano decidere in autonomia per le successive riapertura. Una possibilità che Boccia ha accolto già nel corso della Conferenza Stato-Regioni e che però dovrà confrontarsi con un altro tema: il ministro delle Autonomie ribadisce che si procederà ad “aperture differenziate per Regioni sulla base delle valutazioni” dei dati. E dunque ci saranno territori che potranno aprire e altri no.
Tutto rimandato, invece, per la mobilità sull’intero territorio nazionale: non se ne parlerà prima di giugno anche se nel nuovo Dpcm potrebbero essere consentiti i movimenti tra regioni limitrofe e quelli di chi vive al confine tra una regione e l’altra.

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