Gli antifascisti replicano a La Russa: "Indecente strumentalizzare il Covid-19 per attaccare la Resistenza"

Da De Maria del Pd a Sinistra Italiana fino al centrista Gianfranco Rotondi: ""Il 25 aprile si festeggia la liberazione dal fascismo, ogni variante sul tema è inaccettabile"

Bella ciao il canto dei partigiani e delle partigiane
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18 Aprile 2020 - 16.52


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Ogni 25 aprile la stessa storia, fina da quando nel 1994 l’arrivo di Berlusconi riaprì le fogne della storia e tanti fascisti si sentirono in dovere di rinnegare la Resistenza, di denigrarla e di rivalutare Mussolini e dimenticare i suoi ignobili crimini.
E dal 1994 ei giorni nostri, in forme diverse, ogni anni la destra tenta di mettere in discussione la Liberazione.
Ci provò Berlusconi che provo a dire che bisognava chiamarla festa della libertà, mentre di festeggia la Liberazione dal nazi-fascismo.
E poi ex fascisti, ex missini fino ai giorni nostri con le sortite di Fratelli d’Italia, il partito della Meloni che non ama sentir parlare di fascismo ma poi lì dentro il fascistume si manifesta in cento modi.
E non mancano le proteste.
 “È davvero inaccettabile ed indecente che La Russa voglia strumentalizzare il dramma del Coronavirus per attaccare il 25 aprile. La liberazione dal fascismo e dal nazismo è la festa di tutti gli italiani. Nell’antifascismo e nella Resistenza ci sono le radici della nostra democrazia e della nostra Costituzione”.

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Lo afferma Andrea De Maria, deputato del Pd e segretario di presidenza della Camera.
“La memoria della Liberazione dalla guerra e dalla dittatura -aggiunge- è più attuale che mai, in questo momento così difficile per il Paese”.
La protesta di sinistra italiana
“Come ogni anno, puntualmente come un’allergia stagionale, arriva l’insofferenza di Fratelli d’Italia per il 25 aprile.”
Lo scrive su Twitter il portavoce nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, replicando alla proposta di Fdi di dedicare il 25 aprile a tutte le vittime fino a quelle del Covid19, e di cantare l’inno del Piave al posto di Bella Ciao.
“Non riescono proprio a comprendere – prosegue l’esponente di Leu – che è il giorno di liberazione dell’Italia dal virus del nazifascismo, non riescono proprio a distinguere vittime e carnefici, chi stava dalla parte giusta della libertà e chi stava con Mussolini e Hitler.”
“Si rassegnino – conclude Fratoianni – il 25 aprile Bella Ciao risuonerà ancora più forte.”
La critica del centrista Gianfranco Rotondi
“Il 25 aprile si festeggia la liberazione dal fascismo, ogni variante sul tema è inaccettabile. Sconsiglio agli amici della destra di percorrere all’indietro la strada di Fiuggi: a Gianfranco Fini possono essere rimproverati molti errori, ma ha dato al Paese una destra desiderabile e pulita, credibile e immunizzata dalla tentazione neofascista. Avanti così, senza nostalgie che ruberebbero un pezzo di futuro a Giorgia Meloni, potenzialmente capace di interpretare un giorno tutto il blocco liberale”.

Lo afferma Gianfranco Rotondi, presidente della Fondazione Dc e vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera.

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