La denuncia: "Picchiato da due finanzieri durante un controllo sul coronavirus"

Succede a Lastra a Signa, in provincia di Firenze. Vittima è un 26enne di origini cubane. Sono in corso delle indagini.

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16 Aprile 2020 - 17.42


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Un 26enne di origini cubane ha denunciato ai carabinieri di essere stato malmenato da due finanzieri per un controllo per il coronavirus. È accaduto a Lastra a Signa (Firenze) e cosa è successo davvero lo stabiliranno le indagini, che saranno facilitate dalla presenza di un video. 
Il 26enne ha raccontato: “Mi hanno chiesto i documenti, ho mostrato la carta di identità a distanza perché l’uomo che me la domandava non indossava i guanti. Poco dopo, uno dei due mi ha preso per il collo”. 
Il giovane ha poi detto di essersi liberato dalla presa “ma a quel punto l’altro mi ha preso di nuovo alla gola. Ho ricevuto pugni alla schiena e calci alle gambe e alla fine sono finito a terra. Qui mi hanno ammanettato, avevo un piede che mi pigiava sopra la testa e un altro sul polso ammanettato. Dal dolore ho pensato me l’avessero rotto. Poi mi hanno strappato via la mascherina”. 
Secondo quanto si apprende, il giovane, che risiede con la compagna e un figlio di 4 anni a meno di 200 metri dal luogo in cui è stato fermato è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e per rifiuto di fornire le proprie generalità. Il 26enne dopo essere stato rilasciato, si è fatto visitare all’ospedale fiorentino di Torregalli, dove i medici gli hanno riscontrato un trauma cranico lieve, escoriazioni, graffi al collo, contusioni e tumefazione al polso sinistro, dimettendolo con una prognosi di 7 giorni, e subito dopo si è presentato dai carabinieri per sporgere denuncia.
Le concitate fasi finali del fermo sono state immortalate in un video ripreso con un telefonino. Si sentono le voci di diverse persone affacciate alle finestre. Uno in particolare urla contro i finanzieri: “State calmi, un mio amico è morto così, si chiama Riccardo Magherini”. Quando il 26enne ha le manette ai polsi si vede un finanziere che gli grida “cretino, coglione”. Poi il video, durante il quale il ragazzo fermato urla più volte ‘aiuto’ e grida per il dolore, si interrompe.
“Sulle affermazioni fatte dal militare all’indirizzo del fermato è in corso una valutazione interna – spiega un colonnello della guardia di finanza di Firenze al quotidiano online – perché il nostro ruolo ci impone di assorbire ‘i colpi’ in maniera istituzionale, sempre e comunque”.
Ma ci sarebbe un episodio precedente che non sarebbe stato ripreso dai cellulari dei residenti, spiega il finanziere. “Le affermazioni dell’operatore sono una questione che valutiamo ma che resta separata dal fatto in sé”, aggiunge il colonnello spiegando che la dinamica del fermo che sarebbe stata del tutto regolare.
“La pattuglia era in piazza a fare una serie di controlli – sottolinea l’ufficiale della guardia di finanza – Ne erano già stati fatti diversi, quando i due operatori hanno fermato questo giovane: di fronte alla richiesta di esibire i documenti, non li ha dati. Gli operatori hanno insistito più volte, lui si è rifiutato, poi si è allontanato. Gli operatori lo hanno fermato – conclude – lui ha alzato prima la voce e poi le mani”.

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