La condanna alle parole di Matteo Salvini – che propone la riapertura della Chiese a Pasqua – non è venuta solo da ogni lato politico (persino Zaia e Fontana hanno detto che è una pessima idea), ma anche da ogni esponente religioso: dopo gli Imam, anche Filippo Scianna, presidente dell’Unione Buddhista italiana, ha bocciato la proposta: “L’intenzione è buona ma la salute delle persone viene prima di tutto”.
“Sarebbe una buona cosa consentire ai cattolici di pregare in un contesto più consono come una chiesa – spiega Scianna all’Adnkronos – ma in questo momento, vista l’emergenza coronavirus e le misure rigorose applicate non credo sia il caso. Pasqua cade proprio nel pieno dell’emergenza e penso che si debba chiedere il sacrificio ai cattolici di pregare in casa”.
“Tra l’altro – conclude – credo che attenersi alle disposizioni attuali sia anche molto in linea con il ‘credo’ cristiano, perché frequentare luoghi pubblici in questo momento potrebbe essere un pericolo per gli altri e in particolare per le fasce deboli”.
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