Dai party agli aperitivi nascosti nel retrobottega: le denunce da Venezia a Napoli
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Dai party agli aperitivi nascosti nel retrobottega: le denunce da Venezia a Napoli

Episodi di inosservanza delle norme in tutta Italia. Nel Napoletano è stato organizzato un party nel condominio con le immagini finite sui social: indagano le forze dellʼordine

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30 Marzo 2020 - 09.48


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Un bar di Maerne di Martellago (Venezia) è stato multato e chiuso per cinque giorni dai carabinieri della compagnia di Mestre perché continuava a servire alcolici e “spritz” nel retrobottega nonostante le ordinanze di chiusura per Covid-19. I clienti e la titolare, una cittadina cinese, sono stati colti sul fatto e multati, con la sanzione accessoria della chiusura.

Sorpreso a scassinare auto, denunciato e multatoSempre nel Veneziano, a Tenenza di Mira, i militari hanno denunciato per tentato furto aggravato un giovane di 21 anni, sorpreso a scassinare le automobili in sosta. I carabinieri lo hanno anche multato perché fuori di casa senza un giustificato motivo.

 

Party condominiale nel Napoletano postato sui social Una vera e propria festa condominiale è stata organizzata nel rione popolare Marocchini di Pozzuoli (Napoli). Come si evince da alcuni video postati sui social, al party hanno partecipato circa 50 persone e ora sono scattate le indagini di forze dell’ordine e polizia municipale per risalire agli organizzatori e ai partecipanti. Dura la condanna del sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, sulla sua pagina Facebook. Parla di un “un fatto scandaloso. Balordi, irresponsabili e senza alcun senso civico pensavano di essere lontano dagli occhi e quindi di poter fare tutto”.

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Il ciclista che si è buttato in mare per cercare di evitare la multa  A Otranto un ciclista, nel tentativo di sottrarsi ai controlli ed evitare una multa, ha preferito entrare con la bicicletta in mare e restare in acqua a lungo pur di non essere identificato dai poliziotti. Invitato più volte dagli agenti a uscire dal mare per essere identificato, il ciclista ha preferito restare a mollo per diversi minuti, ripetendo “non ho fatto nulla di male”. Alla fine, però, è dovuto uscire dall’acqua ed è stato identificato e multato.

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