Suicida un'infermiera di Jesolo, lavorava in terapia intensiva con i malati di Covid-19

La donna, 49 anni, viveva sola e da due giorni era febbricitante. Si era sottoposta a tampone, ma non aveva ancora ricevuto i risultati

Coronavirus
Coronavirus
Preroll AMP

globalist Modifica articolo

18 Marzo 2020 - 20.35


ATF AMP

Si è uccisa gettandosi nel Piave un’infermiera di 49 anni che lavorava nel reparto intensivo contro il Coronavirus dell’ospedale di Jesolo. La donna viveva sola e da due giorni era febbricitante. Si era sottoposta a tampone, ma non aveva ancora ottenuto i risultati. 
“Era una persona dedita al lavoro, una risorsa insostituibile per i colleghi e per questa Azienda sanitaria – ricorda il direttore generale dell’Ulss 4, Carlo Bramezza – non a caso, non appena appreso la notizia della sua scomparsa, i colleghi dell’ospedale di Jesolo che in questi giorni sono impegnati sul fronte coronavirus sono rimasti profondamente colpiti e scossi dall’accaduto. A nome dell’Azienda sanitaria che rappresento esprimo il più profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia della “nostra” infermiera” S.L., queste le sue iniziali, era stata assunta nel 1991 all’Ulss4. Sino al 2012 aveva lavorato nel reparto di Chirurgia all’ospedale di Jesolo poi, alla luce della riorganizzazione dell’ospedale, era stata trasferita nella chirurgia di San Donà di Piave. Dal 2016 era ritornata a prestare servizio all’ospedale del litorale, nella Medicina Fisica e Riabilitativa, e pochi giorni fa si era offerta di lavorare nel nuovo reparto malattie infettive dove aveva collaborato all’allestimento e all’avvio delle attività. Nell’unità operativa in cui attualmente sono ricoverati 25 pazienti coronavirus positivi S.L. aveva partecipato con i colleghi alla formazione per la gestione in sicurezza dei pazienti e aveva già svolto tre turni lavorativi”. 

Top Right AMP
FloorAD AMP
Exit mobile version