Non colpisce solo gli anziani: a Milano in rianimazione anche un 18enne

Intanto il presidente Attilio Fontana annuncia che la Regione ha ottenuto il via libera alla cassa integrazione.

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10 Marzo 2020 - 10.54


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«Gli occhi del paziente che ho intubato questa mattina non li scorderò mai. Per favore, state a casa». Il messaggio di Alessandra, una dottoressa impegnata sul fronte del virus, è arrivato via Facebook e l’assessore al Welfare Giulio Gallera lo legge, scandendone le parole, a conclusione del quotidiano appuntamento in video per fare il punto della situazione. Perché il cuore della comunicazione del responsabile della macchina sanitaria lombarda sta in quelle tre parole: «State a casa». Si legge sul Corriere.it.

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Deve subentrare «qualcosa d’altro», cioè l’interruzione o quantomeno il rallentamento dei contagi. Come? «Riducendo la propria vita sociale, i contatti tra le persone». Perché è questo il veicolo su cui viaggia il virus. Di qui il rinnovato appello a «restare a casa» del governo regionale: «Non esiste un farmaco, non esiste un vaccino contro il coronavirus — ripete — l’unico modo per combattere l’epidemia è ridurre drasticamente la nostra vita sociale ed evitare gli spostamenti». E per essere ancora più convincente, l’assessore Gallera cita un dato: il 33 per cento dei ricoverati lombardi in terapia intensiva ha un età compresa tra i 50 e i 64 anni. Quindi, anche se il 37 per cento degli intubati ha tra i 65 e i 74 anni e il 22 per cento è over 75, «non è vero che il virus aggredisce soltanto gli anziani». Proprio lunedì, tra l’altro, al San Raffaele è stato ricoverato in rianimazione un ragazzo di 18 anni. Anche lui colpito dal Covid-19.

Intanto il presidente Attilio Fontana annuncia che la Regione ha ottenuto il via libera alla cassa integrazione «con effetto retroattivo e con uno stanziamento di 135 milioni di euro per le imprese lombarde» e anche l’apertura di un conto corrente chiamato «Regione Lombardia-Sostegno emergenza Coronavirus» (iban IT76P0306909790100000300089) per raccogliere fondi per le strutture sanitarie. E nello stesso tempo, dopo la donazione di un milione e 250 mila euro da parte di Giorgio Armani, ha superato il milione e mezzo anche la sottoscrizione in favore del San Raffaele aperta dalla coppia Fedez-Ferragni con un contributo di centomila euro.

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