Lucha y siesta, vergogna romana: donne e bambini dentro, ma è già cominciato il distacco delle utenze

Le donne di Lucha y siesta sono in mobilitazione permanente da stamattina: "Da parte del Comune c’è una miopia che fa spavento, una crudeltà che si sta giocando sul corpo delle donne"

Lucha y siesta
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25 Febbraio 2020 - 14.49


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Dalla loro pagina Facebook, la casa delle donne Lucha y Siesta sta mandando un appello alla mobilitazione dato che oggi, scrivono, è partito il distacco delle utenze nonostante all’interno della casa ci siano ancora donne e bambini: “Da parte del Comune c’è una miopia che fa spavento, una crudeltà che si sta giocando sul corpo delle donne. La giunta di Virginia Raggi – dice un’attivista della Casa Lucha y Siesta – sta decretando la morte di una delle più importanti esperienze di Roma, di un progetto così importante. Oggi siamo in presidio permanente e aspettiamo risposte: chiediamo che le utenze non vengano distaccate per mesi e mesi non per qualche giorno. Invitiamo tutti a partecipare all’assemblea pubblica alle 17 e a difendere questo spazio perché Virginia Raggi sta trattando la violenza sulle donne come un mero problema abitativo”.
Questa mattina alle 8.30 come previsto sono arrivati i tecnici di Acea inviati dal Comune di Roma per avviare il distacco delle utenze della casa Lucha y Siesta di Cinecittà a Roma che si occupa da 12 anni di donne vittime di violenza. Un tentativo bloccato dalla presenza delle attiviste della Casa davanti ai cancelli.
Cosa è Lucha y siesta 
Si tratta di una casa rifugio per donne e bambini vittime di violenza domestica, abbandonate la maggior parte delle volte dallo Stato e dalla città. Si trova nel quartiere periferico romano del Quadraro ed esiste da ormai 12 anni, in cui è diventato un centro culturale e un punto di riferimento per le donne del quartiere. 
È finita nel pacchetto di beni in dismissione per il fallimento concordato di Atac: il prossimo 7 aprile, l’edificio verrà messo all’asta, malgrado il fatto che in Italia una donna venga uccisa ogni 72 ore, spesso da compagni o mariti violenti. E il fatto che le donne ospiti della struttura escano tutte da simili esperienze non è servito a smuovere le coscienze. 
Nonostante Virginia Raggi abbia manifestato l’intenzione di mobilitare le risorse del Comune per partecipare all’asta, non c’è nessun interesse a salvaguardare l’esperienza politica di Lucha y Siesta. Le donne di Lucha sono in presidio permanente da stamattina. 
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